di Agnese Malatesta – La storia di Giorgio ha a che vedere con l’arte e l’amicizia. Un respiro di sollievo nel mare magnum dell’indifferenza. Perché la storia di Giorgio Bianca, 23/enne di origini siracusane, è soprattutto una storia di inclusione e di accettazione della diversità, un esempio bellissimo di grande e profondo affetto.
Tutto comincia qualche anno fa nel quartiere Trieste a Roma, in piazza Caprera, luogo dove si riuniscono i ragazzi della zona e dove un giorno compare, con la voglia di conoscere coetanei ed essere accettato, Giorgio, un giovane autistico.

Al suo attivo, una testa piena di riccioli rossi e molta simpatia. Soprattutto, tanta determinazione e tenacia nel voler avere nuovi amici anche rischiando risatine, scherni, bullismo. Ma niente di tutto questo avviene. Quel gruppo di piazza Caprera accoglie Giorgio tanto da “adottarlo” e farlo diventare uno di loro. Proprio come fa un branco buono per proteggere il più debole.
Nel tempo, il gruppo cambia piazza, si sposta di qualche centinaia di metri, in piazza Trento, presso il bar “Angolo Trieste”, aperto da uno dei giovani della compagnia.

Quel gruppo è cresciuto e i ragazzi hanno cominciato a lavorare; anche Giorgio è cresciuto, ha frequentato l’Accademia di belle arti. Si appassiona alla pittura e al disegno su carta e col computer.
Ma lo sguardo del gruppo verso Giorgio è sempre attento tanto da non passare inosservate le sue opere su Instagram e su Facebook.
Nasce così l’idea di fargli un regalo.

Due fra gli amici più vicini a Giorgio, Giammarco Oddo e Lorenzo Gargiulo, si mettono in moto ed organizzano una sua mostra personale, prevedendo l’occupazione del suolo pubblico oltre a tutte le attrezzature necessarie. Elaborano anche una locandina in cui spicca un disegno di Giorgio che dà il nome all’evento, “Il taxi gigante”.
L’appuntamento per apprezzare il lavoro di Giorgio, che ha già esposto alcune delle sue opere in Sicilia, è per sabato 15 ottobre.
Dalle 18 in poi, Piazza Trento diventerà una singolare ma esclusiva location: una galleria d’arte a cielo aperto per la prima personale romana del giovane, una trentina le opere esposte. Un artista speciale, parte di un gruppo speciale.