I giovani italiani viaggiano più dei coetanei di altri Paesi del mondo: il 97% di loro è già partito in viaggio, ovvero il dato percentuale più alto insieme alla Spagna. Il 44% per divertimento e feste con amici. L’indagine è stata condotta su un panel di 5.518 ragazzi, tra i 18 e i 30 anni, provenienti da 11 Paesi di vari continenti, quali Francia, Germania, Australia, Austria, Cina, Spagna, Stati Uniti, Italia, Polonia, Regno Unito e Paesi Bassi.
È quanto risulta dalla ricerca “International Youth Traveller” condotta dal Monitor Allianz Global Assistance, in collaborazione con la società specializzata OpinionWay. Dallo studio emerge che la possibilità di viaggiare è una realtà per quasi il 100% dei giovani tra i 18 e i 30 anni. Solo una piccola minoranza non viaggia, principalmente per mancanza di disponibilità economiche o di opportunità di intraprendere un viaggio.
Nel caso dell’Italia, alla domanda “hai già viaggiato da adulto?”, il 97% risponde positivamente: si tratta del dato più alto, eguagliato solo dai giovani spagnoli. Questa percentuale scende al 95% per Stati Uniti, Germania e Austria, 94% per la Polonia, 93% per Cina, Regno Unito e Paesi Bassi, 92% per l’Australia. Chiudono la graduatoria i giovani francesi con l’89%.
La voglia di viaggiare spinge i giovani italiani soprattutto fuori dal nostro Paese: solo il 46% di loro dichiara di aver viaggiato in Italia (percentuale tra le più basse tra i giovani che dichiarano di aver visitato il proprio Paese), mentre il 68% ha viaggiato in Europa e il 33% fuori dal nostro continente.
Per contro, il 66% di quelli che ancora non sono partiti afferma che la causa è la mancanza di opportunità. Seguiti da un 45% che non ha viaggiato per mancanza di denaro e un 33% cui non piace stare lontano da casa (è la percentuale più alta riferita a questa causa, insieme ai coetanei tedeschi).
Da grandi viaggiatori, i giovani di oggi vogliono scoprire nuove destinazioni e luoghi di interesse, provare le tradizioni culinarie o le esperienze che ogni Paese può offrire, godendosi i propri viaggi in tranquillità.
Il 51% dei giovani italiani viaggia per vedere posti nuovi, ma è distintivo – a confronto con i coetanei degli altri 10 Paesi – il dato del 44% di coloro che lo fa per divertimento e partecipare a feste con gli amici. Seguono in questo, a distanza, i polacchi (24%) poi i tedeschi (10%). La cultura non emerge tra i principali motivi di viaggio visto il 26% delle preferenze risulta essere in media, ma ben inferiore al 45% dei francesi e 36% degli spagnoli.
Per viaggiare, i giovani cercano e ottengono informazioni da internet, seguono i consigli di amici e parenti e immaginano i loro prossimi viaggi sempre più legati ai crescenti fenomeni della sharing economy.
Il digitale sta infatti acquistando sempre più importanza nell’ambito della sicurezza in viaggio. Quasi tutti i partecipanti al sondaggio adottano almeno una misura precauzionale volta a rendere il viaggio più sicuro, ma più di ogni altra cosa contano sul proprio telefono per avere informazioni in caso di emergenza.
Anche se il relax (60% in Austria e Germania) e far visita agli amici (56% negli USA) rimangono gli obiettivi maggiormente menzionati tra i giovani viaggiatori, scoprire il mondo è tra le motivazioni più comuni (in Francia: 59% da più importanza ai luoghi di interesse, il 45% alle nuove culture). Questo trend dovrebbe rafforzarsi nei prossimi anni. Infatti, se si chiede ai giovani come immaginano i loro viaggi tra 10 anni, questi ultimi citano luoghi che offrono soprattutto esperienze culturali e gastronomiche (48% in Austria e 47% in Spagna). Al contrario, gli americani (41%), gli australiani (40%), gli italiani (39%) e gli olandesi (38%) preferirebbero visitare i posti migliori, i cosiddetti ‘must-see’, anche se attirano molti turisti.
I giovani desiderano inoltre scoprire nuove modalità di viaggio, ad esempio cercando luoghi non ancora scoperti dal turismo di massa (il 25% dei francesi e il 18% degli italiani), partecipando a scambi culturali (19% dei cinesi e il 14% dei francesi) o incontrando le persone del posto (12% dei cinesi). Una ridotta minoranza afferma di voler provare tipologie di viaggio più estreme per vivere esperienze straordinarie, come recarsi in zone di guerra o vivere all’interno di slum artificiali.