(di Alessandra Tarquini) – Il titolo originale è Can you ever forgive me? ed è un film di Marielle Heller con Melissa McCarthy, Richard E. Grant e Dolly Wells, ed è uscito nelle sale italiane il 21 febbraio. Sui nostri schermi si intitola “Copia originale”.
Racconta la storia vera della biografa Lee Israel, interpreta da una bravissima Melissa McCarthy, decaduta dopo un periodo di grande successo ottenuto negli anni Settanta e Ottanta scrivendo le vite delle attrici Katherine Hepburn e Tallulah Bankhead, dell’imprenditrice Estée Lauder e della giornalista Dorothy Kilgallen.
Entriamo nella vita di Lee quando deve fare i conti con anni di blocco dello scrittore e mesi di affitti arretrati da pagare.
Come se non bastasse la situazione precipita quando, complice il suo carattere a dir poco difficile e il problema di dipendenza da alcol, perde il lavoro di correttrice di bozze che le permetteva di arrivare a fine mese e di prendersi cura del suo amato gatto, unico compagno di vita.
Così la protagonista trova uno stratagemma per sopravvivere: il suo appartamento a New York si riempie di vecchie macchine per scrivere e il suo forno si accende per ingiallire e invecchiare fogli di carta da lettere, mentre il suo talento torna a sfornare testi di rara bellezza di false corrispondenze del passato di cui vanno ghiotti i collezionisti newyorkesi.
In questa truffa Israel non è sola: Jack Hock, interpretato dall’attore inglese Richard E. Grant, diventa suo complice. Non solo: le loro solitudini e i loro bicchieri si uniscono in un legame di amicizia che li porterà a ridere, tradirsi, perdonarsi.
La regista riesce a mostrarci gli interstizi della solitudine e della fragilità umana. Come lei stessa ha dichiarato:
“Voglio raccontare le storie di donne altrimenti ignorate dalla società. Lee è certamente una di queste, ma era anche una donna piena di risorse e ingegno. Indubbio che quello che ha fatto fosse contrario alla legge, ma è altrettanto indiscutibile che usò il suo cervello e le sue doti per recuperare tutto quello che le sembrava perso, irrecuperabile. E’ riuscita a trovare un modo per sopravvivere e andare avanti e, soprattutto, lo ha fatto divertendosi”.
Gli attori protagonisti, entrambi nominati agli Oscar, regalano al pubblico un’interpretazione magistrale e toccante.
Il sarcasmo di Lee Israel e l’ironia di Jack Hock, rendono questa accoppiata particolarmente interessante e cara allo spettatore. Il film è stato candidato agli Oscar anche nella categoria della migliore sceneggiatura non originale.
La colonna sonora e persino i titoli di coda meritano un applauso.
Consigliato a chi non va di fretta, quando il sipario si apre per raccontare l’umanità e i suoi errori.