(di Silvia Chessa) – Jordan Panebianco, classe 1996, fin da piccolo ha sempre sognato di diventare un pilota di aerei. Diplomato all’Istituto tecnico industriale Faraday di Ostia, oggi lavora all’aeroporto dell’Urbe di Roma.
Nato e cresciuto ad Ostia, dopo due anni problematici al liceo scientifico, decide di iscriversi all’istituto Faraday. La fama della scuola nel quartiere non era molto buona, ma Jordan assicura che “non è come si dice in giro. La situazione non è così drammatica. Aveva i suoi pregi e i suoi difetti, come ogni scuola.”
Jordan, con i suoi capelli biondi, alza lo sguardo per incontrare con gli occhi gli aerei che decollano poco lontano da noi. “I professori sono sempre stati molto disponibili – racconta a B-hop – Non c’è stata nemmeno una volta in cui sembrassero infastiditi dalle nostre domande”.
Il rombo dei motori penetra nelle orecchie, ma lui non sembra accorgersene. E come un ricordo lontano, racconta che il volo è sempre stata la sua più grande passione. Sorridendo, racconta che la sua prima esperienza in questo campo è stata a 4 anni giocando ad un simulatore di volo. Da quel momento,
l’obiettivo di Jordan è stato far diventare la sua passione un lavoro.
Nel 2016 si diploma in Trasporti e Logistica e dopo qualche mese viene assunto all’aeroporto dell’Urbe di Roma.
“E’ distante circa un’ora e mezza da casa ma faccio questo e altro per poter pilotare”.
L’aeroporto dell’Urbe venne costruito nel 1928 e militarizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Ad oggi, è un aeroporto civile con voli sia pubblici che privati. La storia dell’aeroporto è data soprattutto dall’Aereo Club di Roma, che in passato fu il primo Club Aviatori della Capitale. Ne facevano parte i primi aviatori italiani, il sottotenente di vascello Mario Calderara e tenente del Genio Militare Umberto Savoia. Nel 1909 Calderara ebbe l’onore di volare con Wilbur Wright sul campo di Centocelle.
Jordan si avvicina ad un aereo. “E’ un P92JS – spiega – e proprio con lui ho fatto il mio viaggio più lungo. Faceva parte dell’addestramento e consisteva nell’andare da Roma a Perugia con sosta a Rieti e il ritorno un volo diretto Perugia–Roma. Il viaggio è stato faticoso, ma uno dei più belli”.
Già a 17 anni Jordan ha ottenuto un attestato di volo per veicoli ultraleggeri. L’anno dopo la scuola gli ha dato la possibilità di fare uno stage presso l’aeroporto dell’Urbe. Jordan ha partecipato ad un corso per il pilotaggio di droni, e ha messo in curriculum anche l’attestato di pilota di droni teorico. L’idea che il mondo dell’aviazione possa diventare il suo lavoro prende forma.
Si chiarisce ancora di più quando, a dicembre 2016, un suo ex professore supplente di tecnica aeronautica gli propone un posto di lavoro all’Urbe. L’occupazione gli permette di pagare il brevetto di volo, costosissimo. Un mese fa ha preso la Licenza di pilota privato, abbattendo un altro ostacolo verso il suo sogno.
“Il mio lavoro adesso consiste nel gestire le varie pratiche, ma capita a volte di dover fare voli utili per la stessa scuola in cui lavoro e studio”. Si alza e si avvicina ad un aereo:
“Proprio ieri sono riuscito a vedere le cascate delle Marmore dall’alto. Sono ancora più belle dal cielo”.
Il prossimo obiettivo di Jordan è il Cadet Pilot Alitalia, un addestramento per diventare un pilota Alitalia. “Non manca molto – accenna un sorriso – e sono molto emozionato”.
Dal 2015 Jordan è anche volontario della protezione civile di Ostia. Incendi ed emergenze sono all’ordine del giorno in estate. Dividersi tra lavoro e volontariato non è sempre facile, c’è bisogno di tanto impegno e determinazione.
“Non sono una persona che riesce a stare fermo. Sento il bisogno di fare sempre qualcosa, se poi quel qualcosa è utile ad aiutare le persone, ben venga”.
Un aereo atterra, e Jordan saluta da lontano il suo collega.
“Pilotare un aereo non è difficile. Gli addestramenti insegnano come gestire le situazioni potenzialmente critiche”.
Jordan ripensa a quei momenti, sopra un aereo, ancora un po’ incerto. “Bisogna imparare ad usare la freddezza necessaria per riuscire a ‘portare a terra l’aereo’ in ogni caso”.
“Mai farsi prendere dal panico o dallo stress. È necessario rimanere lucidi e prendere le decisioni giuste nei momenti più opportuni”.
“La sicurezza in volo viene prima di tutto – conclude –. Se non si è sicuri su qualcosa, semplicemente non si parte. Si è molto scrupolosi. Gli aerei vengono controllati anche più volte al giorno”
Jordan sorride. Ha lo sguardo soddisfatto di chi, dopo tante fatiche, finalmente riesce ad essere felice.
Ha le cuffie sulle orecchie e le mani sul volante, con il cielo tutto intorno a sé.