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Home Buenvivir

Un Tribunale delle donne per promuovere i diritti delle donne migranti

Obiettivo è conservare la memoria storica di abusi e violenze. Dopo la prima seduta è nata una rete di donne afghane, di associazioni, di donne che potranno agire a sostegno dei loro diritti

di Agnese Malatesta
22 Giugno 2023
in Buenvivir
Tempo di Lettura: 2 mins read
27 1
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Un Tribunale delle donne per promuovere i diritti delle donne migranti

credits: Casa Internazionale delle Donne di Roma

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di Agnese Malatesta – Donne migranti in Italia, voci di abusi e violenze subite. Testimoni di diritti mancati. Si ritrovano in un progetto – “Da vittime a testimoni. Un Tribunale delle donne per i diritti delle donne in migrazione” – realizzato da Lesconfinate e da Differenza donna che raccoglie, in un luogo simbolo come può essere un tribunale, preziose testimonianze di donne, oggetto di violazioni e violenze, perché diventino memoria storica. Un tribunale che non emette alcuna sentenza ma è luogo di denuncia e di raccolta di storie di vita che altrimenti andrebbero perse.

La prima seduta del “Tribunale” si è svolta nei giorni scorsi alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, capofila del progetto sostenuto con i fondi dell’8 per mille della Chiesa Valdese: testimoni otto donne afghane. Tutte avevano un gran bisogno di parlare, di raccontare le loro storie, di mettere a fuoco quanto è successo e succede in Afghanistan.

Due rifugiate durante la prima seduta del Tribunale delle donne per promuovere i diritti delle donne migranti
Due rifugiate durante la prima seduta del Tribunale delle donne per promuovere i diritti delle donne migranti – credits: Casa Internazionale delle Donne di Roma

Hanno riferito come, dall’agosto 2021, le loro vite si siano improvvisamente spezzate e l’unica scelta di vita è stata la fuga e l’agognato arrivo in Italia. Una scelta obbligata che le ha portate alla perdita di relazioni familiari e dei rapporti personali, di posizioni di lavoro e di studio. A ripensare e riorganizzare un’esistenza nuova.

A differenza di donne di altre nazionalità, in base alle attuali disposizioni della legislazione internazionale, non hanno dovuto aspettare troppo il riconoscimento del diritto d’asilo. Sono state sì accolte,  ma al momento l’assistenza che ricevono sembra loro più una concessione piuttosto che un riconoscimento pieno.

Un Tribunale delle donne per promuovere i diritti delle donne migranti
credits: Casa Internazionale delle Donne di Roma

Facilitare il riconoscimento dei titoli di studio, promuovere l’inserimento lavorativo in base alle competenze, consentire i ricongiungimenti familiari, sono minimi diritti a cui legittimamente aspirano proprio sulla base di quanto hanno subito e subiscono. Dicono:

“Non vogliamo buttar via le nostre competenze, le lauree, le nostre esperienze. Se non è così non viene riconosciuta la nostra dignità. Ci concedono solo di fare la badante o al massimo la mediatrice culturale”.
Un Tribunale delle donne per promuovere i diritti delle donne migranti
credits: Casa Internazionale delle Donne di Roma

A sentire le loro testimonianze, una Commissione di ascolto, composta da avvocate, docenti di diritto, giuriste, esponenti politiche che cercheranno – così è stato detto – di coinvolgere le istituzioni a livello comunale e regionale, il Parlamento e di incalzare il Governo.

Ne è nata una rete, di donne afghane, di associazioni, di donne che per la loro collocazione potranno agire a sostegno dei loro diritti.

credits: Casa Internazionale delle Donne di Roma
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Agnese Malatesta

Agnese Malatesta

Giornalista professionista. Per trent’anni cronista all'Ansa, mi piace raccontare fatti e persone ‘comuni’. Scrivo su B-hop perché quelle storie, forse semplici ma non scontate, e comunque vitali e positive, di solito non fanno la storia del momento ma arricchiscono le vite di tutti. Mi piace pensare che questo sia un modo per contribuire al vivere civile. Sempre attratta dai temi sociali – laureata, più o meno consapevolmente, in Sociologia – guardo con passione alle novità in questo ambito. Ho una predilezione per i fiori, le rose in particolare, e per le scrittrici donne.

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