di Mariele Scifo – E’ stata Inaugurata nei giorni scorsi presso la Casa Circondariale Pagliarelli “Antonio Lorusso” di Palermo, “La Stanza della Meditazione”, grazie all’impegno e alla collaborazione con l’Organizzazione di Volontariato My Life Design. Fondata da Daniel Lumera, esperto di scienze del benessere, che dal 2017 si occupa anche di promuovere progetti di giustizia consapevole e responsabilità all’interno delle carceri.
“Questo è un primo passo importante verso la diffusione di un approccio innovativo nell’ambito della giustizia, a beneficio di tutti coloro che abitano a vario titolo il carcere e della comunità intera.
Il nostro intento è dimostrare, dati alla mano, l’efficacia di istituire spazi come la Stanza della Meditazione e percorsi di educazione alla consapevolezza, responsabilità e libertà interiore.
Per questo collaboriamo con università e realtà che possano rilevarne scientificamente gli effetti”, ha spiegato Lumera.
Si tratta di un luogo dedicato dove i detenuti, il personale penitenziario e tutti gli individui che “vivono” il carcere, possono ritrovarsi per meditare insieme; uno spazio rivolto alla propria interiorità, alla sfera emozionale e relazionale. Un luogo volto anche a favorire una maggiore presa di coscienza su di sé e le proprie responsabilità, in vista del reinserimento in società.

La direttrice dell’istituto Maria Luisa Malato auspica di poter replicare l’esperienza per tutto il personale carcerario, anche fuori servizio: “Individuando una stanza appositamente dedicata al di fuori delle sezioni, avviando un progetto pilota mirato, a cui abbinare rilevazioni scientifiche per monitorarne gli effetti”.

In occasione dell’inagurazione si sono svolti degli incontri con i detenuti, la polizia penitenziaria e il personale civile, durante i quali si è discusso circa l’importanza del “perdono”, sia da un punto di vista spirituale e psicologico, come valore dell’essere umano; sia da una prospettiva scientifica, cioè come processo cognitivo, una sorta di “allenamento neuronale del cervello” che permette di sviluppare capacità personali che aiutino a “trasformare i problemi in risorse, gestire efficacemente i conflitti, sviluppare l’empatia matura e la cultura integrata della pace”.
Con effetti positivi sul sistema circolatorio, immunitario e nervoso.
Il perdono considerato, quindi, come strumento fondamentale per la salute e la qualità della vita.