di Stefano Padrini – La scelta dei musicisti del Syntax Ensemble di indossare una coccarda con i colori dell’Ucraina ha suscitato una immediata emozione nel pubblico in sala. E’ accaduto l’11 marzo scorso nel concerto del Festival Breaking Words and Music all’Auditorium San Fedele di Milano, in cui si è ascoltata la musica dei compositori Oscar Bianchi, Agata Zubel, Alessandro Melchiorre, Ivan Fedele ed Erratic Time II di Fausto Sebastiani in prima esecuzione assoluta.
Il Festival è iniziato lo scorso 28 gennaio e continuerà sino a maggio prossimo. Questo secondo appuntamento si inseriva nel progetto Microcosmo 60/30, dedicato ai 30 anni di attività di Sebastiani.

L’Ensemble diretto da Pasquale Corrado, compositore e direttore di grande sensibilità, è presente in tutti i concerti con interpreti che affrontano da tempo il repertorio della musica d’oggi, tra cui spiccava la voce di Valentina Coladonato, il pianoforte di Alfonso Alberti, il violino di Francesco D’Orazio e il violoncello di Fernando Caida Greco.
Al centro del programma vi era il rapporto tra suono e parola, ma anche un’attenzione posta al tempo e alla forma musicali: dall’atomismo di Lucrezio citato da Bianchi, alla frammentazione degli eventi di Sebastiani; dall’orientamento affidato all’orecchio che è al centro del brano di Melchiorre, ad una forma musicale basata sull’accumulazione di materiale sonoro, così come suggerito da Fedele.

Nel brano Primordia rerum, composto nel 2003 da Bianchi, formatosi a Milano poi trasferitosi tra la Svizzera e Berlino, vi è un duplice approccio al testo verbale. Basato su testi di Lucrezio, la composizione si ispira alla visione dell’esistenza del poeta latino ed è divisa in due parti. Nella prima parte Bianchi restituisce l’“atomismo bio-mistico” di Lucrezio tramite una linea vocale molto frammentata, mentre nella seconda gli estratti dal De rerum natura compaiono sotto forma di significati completi e comprensibili.
La voce della Coladonato è riuscita con maestria ad affrontare una vocalità ora spezzata, quasi di natura strumentale, ora cantabile, vicino ad un andamento gregoriano.
Melchiorre, un affermato compositore italiano, che è stato direttore del Conservatorio di Musica di Milano, ha proposto il suo lavoro SoNaR, del 2019. Qui si è entrati nel territorio del suono visto come elemento orientativo.
Il titolo rimanda a Sound and Navigation Ranging, un’attrezzatura che individua la presenza di corpi nell’acqua. Il riferimento si collega all’idea del compositore di restituire al suono e all’orecchio una funzione di orientamento oggi troppo spesso demandata soltanto all’occhio.
I musicisti tutti, tra cui la bravissima Maruta Stravoitava al flauto, nata in Bielorussia, son riusciti a interpretare con sensibilità un brano non facile, che si dipana a partire da una situazione turbolenta per trovare pian piano un approdo calmo.
Erratic time II di Fausto Sebastiani – compositore formatosi nei Conservatori di Milano e Roma, con periodi di perfezionamento all’estero, che quest’anno compirà sessant’anni – riflette sul concetto di tempo, sia esso immaginato nella possibilità di scolpire una forma in ogni brano musicale, sia pensato nel suo significato più generale.
La flessibilità e la frammentazione degli eventi, fanno intuire che oggi “essere nel tempo” è un’esperienza basilare del vivere quotidiano.
Sebastiani realizza una forma musicale in cui “momenti di energia espressiva” entrano in collisione l’una con l’altra mentre il tempo è stato immaginato come multiforme e concretamente legato al timbro. Emergono dal continuum brevi momenti solistici in cui, oltre ai citati musicisti, il raffinato clarinetto di Marco Ignoti e il vibrafono di Dario Savron hanno rivelato una capacità interpretativa ampia.
Agata Zubel, compositrice e performer vocale polacca, con il suo What Is The World del 2012, su testo di Samuel Beckett, si sofferma sull’impossibilità di comunicazione. Avverte la Zubel che «una voce e quattro strumenti non diranno altro di più rispetto alle parole di un amico afasico», ponendo l’accento sulla difficoltà della comunicazione, condizione che riguarda le persone affette da afasia.
La voce della Coladonato, di grande abilità, cantava in omoritmia con gli strumenti, realizzando gesti sonori ripetitivi e interrotti.
Unica composizione del concerto che ha visto l’uso dell’elettronica, X-TENSION 3 del 2019 di Fedele si è sviluppata secondo un’alternanza continua di “pulsazioni” e “nebulose” che si succedono con la tecnica del fade-in/fade-out.
L’elettronica in tempo reale, governata dall’eccellente Maurilio Cacciatore, “estendeva” digitalmente le tecniche compositive con le quali sono state realizzate le diverse sezioni, valorizzando secondo Fedele «l’estetica della composizione fondata sull’accumulazione del materiale sonoro secondo una logica “generativa” piuttosto che “figurale” dello stesso».

Il pubblico numeroso ha applaudito in modo caloroso esprimendo un vero interesse alle molteplici dimensioni espressive della musica attuale.