Quando la musica salva. E’ un pò questo il senso profondo del nuovo disco della cantautrice Alice Clarini, romana, classe ’79, che presenterà ufficialmente il 12 maggio a Roma (Contestaccio, via di Monte Testaccio, 65, ore 21.30) il suo secondo lavoro, l’album “Fuori“: undici brani registrati presso il Villa recording studio di Roma, che parlano di amori che finiscono, della vita e delle relazioni, con freschezza e raffinatezza di suoni, con linguaggio mai scontato e molto ricercato.

“Fuori”, confida a b-hop Alice Clarini (qui racconta la sua vita in una intervista di due anni fa), “è un disco composto da canzoni scritte per superare un anno duro. Un anno che ha visto una separazione sentimentale importante e un tentativo forte di indipendenza e individuazione. Molte di queste canzoni hanno un testo ironico o una melodia rock proprio per esorcizzare certi demoni e dare una spinta sull’acceleratore”.
“Sono canzoni che mi hanno salvata – sottolinea -. Senza di loro non avrei avuto uno specchio per guardarmi e forse nemmeno una faccia da riflettere allo specchio. A loro mi sono aggrappata con tutta me stessa e le ho usate come corda verso la cima di un monte che ho scalato e che mi ha resa molto più forte di prima”.
Il titolo “Fuori” significa molte cose e la spiegazione che ne dà la cantautrice romana tocca corde esistenziali che risuonano.
Sulla copertina del disco, creata da Matteo Giuntini (artista livornese e caro amico di Alice) è raffigurata una gabbia con le sembianze di una testa umana con il cancelletto spalancato e un uccellino che è volato fuori e se ne sta sulla cima tutto impettito.
“Libero finalmente. Finalmente ‘fuori’ – spiega -. Quell’uccellino rappresenta la mia anima che è finalmente fuori dagli schemi che per una vita ha ripetuto. Il cuore e il fuoco ai lati della gabbia sono l’amore e la passione che ho dentro e che mi hanno aiutato ad avere la forza di liberarmi dalla mia gabbia. ‘Fuori’ vuol dire anche spingere la mia arte fuori dalla mia stanza, dalle quattro mura in cui creo raggomitolata su me stessa e portarla alla gente, salire su un palco, comunicare con le persone. Vuol dire mettermi in gioco e vivere nel mondo essendo me stessa e non lasciandomi fagocitare. Esprimermi, senza paura”.
Per la creazione del disco due persone fondamentali sono state Emiliano Ballarini (Il Bah!), che ha arrangiato tutti i pezzi del disco, e Edoardo Petretti, per gli arrangiamenti e la fase di registrazione.
Tra i brani più in evidenza, il singolo “Raccontami dello yoga” , pubblicato in esclusiva lo scorso ottobre da Repubblica.it
Il disco di Alice Clarini si muove da una base pop, estendendosi e spaziando tra le influenze rock e blues, fino a quelle del cantautorato più intimista.
Se una parte dell’album predilige brani che analizzano soprattutto la fine dei rapporti sentimentali con linguaggio mai scontato e accuratamente ricercato (“A testa alta”, “Mary”), dall’altra l’autrice riporta in musica considerazioni intime sulla difficoltà nella comunicazione dei sentimenti (“Cantami e incantami”, “4 minuti”, “In un sogno”).
Non mancano brani dalla forte natura introspettiva, “Lili” rappresenta la vera e propria autobiografia del disco, c’è poi anche una dedica alla madre dell’artista, racchiusa in “Cuba Libre”. Le altre tracce, invece, approfondiscono in modo più amplio il rapporto dell’individuo con se stesso e il modo in cui si attraversa il mondo e ci si rapporta con l’altro (“Ordinary blues”, “La vita in un bicchiere”, “Lontano da te”).
Il disco è scaricabile da Itunes e da tutte le piattaforme digitali e si può ascoltare gratuitamente su Spotify.
La pagina Facebook di Alice Clarini