di Stefano Padrini – Il Festival ArteScienza 2022 dal suggestivo titolo “ECOFORME. Conflitti e solidarietà dell’espressione creativa”, ha presentato Saxatile, un quartetto di sax fondato da Enzo Filippetti, stimato e noto sassofonista che spazia dal repertorio del 900 alle musiche d’oggi. Il concerto si è tenuto lo scorso 13 luglio presso l’Auditorium del Goethe-Institut di Roma, alla presenza di un pubblico attento e appassionato.
Ben tre le prime esecuzioni assolute, rispettivamente dei compositori Edoardo Maria Bellucci, Fausto Sebastiani e Alessio Gabriele e una prima esecuzione italiana di Arroyo, appartenenti a generazioni diverse ma sempre orientati ai linguaggi della creatività musicale contemporanea.

Ha aperto il concerto il giovanissimo Edoardo Maria Bellucci, laureatosi in Musica Elettronica nel 2021 al Conservatorio Santa Cecilia, facendo ascoltare il suo Salat rituale per quartetto di sax ed elettronica, terza ed ultima prima assoluta. La composizione, come già espresso nel titolo, aveva un carattere molto evocativo e voleva riportarci ad una forma di preghiera. Si percepiva un andamento delle melodie affidate ai sax vicino ad un cantilenare tipico della preghiera musulmana. Anche qui l’elettronica, generata dal vivo, creava in modo graduale un ambiente che avvolgeva lo spazio acustico dell’ascoltatore.
A seguire Juan G. Arroyo, compositore conosciuto per le sue numerose residenze come quella a Villa Medici di Roma, ed interessato alla costruzione di nuovi strumenti musicali capaci di trasformare gli indici percettivi del suono, quali i TanaInstruments. Ha presentato il quartetto con elettronica dal titolo Sikuri IV.
La parola indica l’esecutore del Siku una sorta di flauto di Pan che può essere suonato nelle città e nella campagna peruviana. A seconda del luogo il suono cambia, perché in città il Sikuri interpreta da solo le melodie mentre in città il Siku è suonato da due musicisti che si dividono il repertorio melodico. Nell’ultimo caso si produce un particolare effetto stereofonico tra i due interpreti.
Arroyo ha cercato di tradurre le tipologie sonore di questo strumento con le possibilità tecniche dei sax ed enfatizzarle con l’aiuto dell’elettronica.

Fausto Sebastiani, ha presentato Now’s the sax per quartetto di sax, in prima assoluta per il Festival nella versione per quartetto. Sebastiani è stato Presidente dell’Associazione Nuova Consonanza, più volte presente al Festival La Biennale Musica di Venezia. Collabora con musicisti di rilevo come Claude Delangle, Thierry Miroglio, Francesco D’Orazio e le voci di Sandro Cappelletto, Cecilia D’Amico, Giovanni Briganti e Roberto Herlitzka nella realizzazione di melologhi.
Il brano creava un legame con altre scritture, infatti si percepivano figure musicali ispirate a improvvisazioni jazzistiche, che si contrappuntavano con elementi tipici della scrittura contemporanea.
In modo alternato ogni sax aveva il ruolo di solista e in questa rotazione la forma procedeva sicura attraverso passaggi musicali sempre più ardui. Il concerto è partecipe del progetto Microcosmo 60/30 dedicato ai 30 anni di attività di Sebastiani.
Ha concluso il concerto Alpha Aurigae per quartetto di sax ed elettronica, che Alessio Gabriele ha composto per ArteScienza 2022. Docente di Multimedialità al Conservatorio dell’Aquila, Gabriele è violinista e compositore, si interessa delle relazioni fra scienza e musica e dei legami fra tradizione storica e sperimentazione d’oggi.
Il suo brano si ispirava alla stella Alpha Aurigae, scintillante e luminosa, composta a sua volta da quattro stelle invisibili all’occhio umano.
Il parallelo tra il quartetto di sax e le quattro stelle è alla base della composizione: tradurre in suono la danza invisibile dei quattro corpi celesti con le relazioni dinamiche del quartetto di sax.
Molto interessante l’uso di “ance ultraleggere” che pizzicate con le dite creavano sonorità di natura percussiva. L’elettronica restituiva un habitat raffinato e accogliente capace di meravigliarci.
L’inventiva dei quattro compositori ha messo in luce un interesse forte per le musiche di tradizione “non colta” e per i legami tra strumenti ed elettronica.

Sebastiani, Arroyo e Bellucci si ispirano agli stilemi linguistici del jazz, della musica popolare peruviana e della musica musulmana, confermando l’intento del Festival di rintracciare “quei moti di solidarietà che l’arte evidenzia e che sono ormai urgenti a livello globale”. L’elettronica è pensata dal vivo, espande il suono e dialoga con il quartetto, mentre la regia del suono affidata all’abile Giuseppe Silvi disegnava il giusto contesto sonoro per l’ascolto. Il pubblico sorpreso dalle novità musicali ha apprezzato con entusiasmo il bravissimo quartetto Saxtile.
Il Festival terminerà il 19 Luglio. Ospita due opere emozionanti da vedere: Horn&Duct un’installazione sonora d’arte con condotti tubolari di Laura Bianchini e Michelangelo Lupone; (a)live – memoria nelle parole un’istallazione musicale su versi di poesie russo-ucraine di Silvia Lanzalone e Emanuela Mentuccia.