di Anna Radice Fossati – Qualche giorno fa, Veronika, bambina di quattro anni affetta da una grave disabilità, è arrivata in Italia insieme alla sua famiglia. Sono stati accolti dall’Istituto Serafico di Assisi, pronto a fornire cure ai bambini disabili in fuga dall’Ucraina.
L’Ente, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, svolge e promuove da anni attività riabilitativa, psicoeducativa, assistenza socio-sanitaria e reinserimento sociale di bambini e ragazzi con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
La famiglia della bambina viveva tra Dinpro e Kiev, dove Veronica seguiva delle terapie in una clinica privata. Appena scoppiata la guerra il 24 febbraio il percorso clinico-sanitario della bambina è stato interrotto.
Dopo aver raccolto a fatica – tra farmacie chiuse e ospedali in stato d’emergenza – le medicine necessarie, sono fuggiti verso Ovest, a Ternopoli. Anche qui, nel giro di poco tempo, la guerra li ha raggiunti.
Grazie alla segnalazione dell’Ufficio Salute della Conferenza episcopale italiana – impegnato con Caritas Italiana sul fronte dell’accoglienza dei profughi – la presidente dell’Istituto Serafico, Francesca Di Maolo, venuta a conoscenza della situazione di Veronica, si è subito dichiarata pronta ad accoglierla, assieme al fratello e ai due genitori.

Dopo un viaggio in macchina per uscire dall’Ucraina, durato più di dieci ore, la famiglia è finalmente arrivata all’Istituto, dove la bambina riceverà le cure di cui ha bisogno, messe a punto dagli specialisti del Serafico attraverso un piano riabilitativo e assistenziale personalizzato.
Veronika non è la prima a esser stata accolta dal Serafico di Assisi. Negli anni passati sono stati ospitati altri bambini in fuga dalle zone di guerra: nel 2014, ad esempio, è arrivato un bambino dall’Iraq e, in seguito, ne è arrivato un altro dal Kosovo. Dal 2013, infatti, l’Ente ha aperto un vero e proprio corridoio umanitario per fornire le cure necessarie a tutti i minori disabili provenienti da zone di guerra o da realtà che non consentono un adeguato percorso riabilitativo.

Francesca Di Maolo ha dichiarato che nell’immediato futuro l’Istituto “cercherà di accogliere quanti più bambini ucraini possibile: alcuni di loro sono attesi proprio nei prossimi giorni”.
Qui riceveranno accoglienza e, in seguito a una valutazione attenta delle loro necessità sanitarie e riabilitative, verrà fornito loro un programma di cure su misura.

Nato nel 1871, il Serafico rappresenta oggi una realtà d’eccellenza – conosciuta sia in Italia che all’estero – nel campo della riabilitazione, della ricerca e dell’innovazione medico-scientifica.
Da anni impegnato nella cura della persona nella sua totalità, l’Istituto fornisce una rete di servizi ad ampio spettro, volti a prendersi cura dei bambini e dei ragazzi disabili, coniugando principi etici, evidenze scientifiche ed esperienza clinica.
Presenti, all’interno del complesso, 82 posti letto ripartiti in cinque nuclei abitativi, in cui i bambini e i ragazzi vengono suddivisi tenendo conto dell’età e delle loro differenti condizioni psico-fisiche, e 30 posti per degenza diurna, dove vengono erogate prestazioni riabilitative ad alta intensità sanitaria dalle ore 8.30 alle 16.00, dal lunedì al sabato.
Tra piscine, laboratori di ceramica e musica, parchi sensoriali e tanti altri ambienti, il Serafico risulta altamente attrezzato per far fronte a ogni tipo di attività riabilitativo-educativa; oltre a fornire prestazioni ambulatoriali, svolgendo indagini diagnostiche e valutazioni clinico-funzionali sia globali che specifiche.
