(di Agnese Malatesta) – Pochi versi, una denuncia, un allarme: la mano dell’uomo sa essere crudele verso l’ambiente e rischia l’estinzione. Come nella composizione di Valerio Magrelli, ‘Questo è il paese del sole’ che si occupa della maltrattata Terra dei Fuochi, la poesia dà voce al rischio ambientale.
“La lurida Terra dei Fuochi
marcisce sotto il cielo,
ma ormai non è più terra
e non è ancora inferno. Primavera.
La strega, adesso, non occorre più
(zelante mediatrice della morte),
e Biancaneve può cogliere il veleno
direttamente dall’albero”.
Diventa momento collettivo in un’occasione inedita, il Festival europeo della poesia ambientale – European green poetry in programma domani, 22 maggio, dove 18 poeti europei – la metà italiani – si ritroveranno in rete fra le 18 e le 20 per proporre
versi che sollecitano azioni positive contro il disastro dell’ambiente.
Un’iniziativa delle riviste Insula e Sapereambiente, che ne permettono l’accesso via streaming.
“L’individuo – sottolinea a B-hop magazine il poeta e scrittore romano Valerio Magrelli, uno degli artisti coinvolti nell’iniziativa – non esiste da solo. Esiste solo immerso in un ambiente. Se l’uomo distrugge il suo ambiente, muore. Eppure, l’ambiente è trattato come fosse un deposito da sfruttare”.

In questo contesto, “la poesia che ha a che vedere con il linguaggio e riflette l’animo umano” può “difendere la natura e può salvare la specie perché quando l’uomo, anche se sarebbe meglio parlare di ‘uomo ambiente’, raggiunge il massimo delle sue facoltà creative approda alla poesia. Quindi la poesia ha un compito di difesa ed anche di denuncia”.
Ecco che “la poesia ha a che vedere non solo con la vita ma con la sopravvivenza della creatura ambiente, ora prossima al baratro”.
E’ urgente lanciare un “grido di allarme” per salvare l’ambiente, proprio come sta facendo la giovane attivista svedese Greta Thunberg, che Magrelli paragona alla figura di Giovanna d’Arco.
Tre azioni, a suo avviso, sarebbero prioritarie per invertire il declino: no agli allevamenti intensivi, no alla deforestazione, no all’esplosione demografica.
Contrastare questi comportamenti, negare come fa il presidente Trump il riscaldamento climatico, è “da criminali perché deteriorano l’ambiente e con esso l’uomo”. E’ necessario – sollecita il poeta – “educare alla sostenibilità ambientale” e il Festival in programma domani ha una funzione di “testimonianza”.
Come fossero in un’aula virtuale, i 18 autori in una sorta di staffetta poetica, ognuno dal proprio paese, leggeranno i loro componimenti sull’ambiente. Questi i partecipanti: Pires Cabral (Portogallo), Laure Gauthier (Francia), Viacheslav Kupriyanov (Russia), José Manuel Lucia Megias (Spagna), Eliza Macadan (Romania), Jarek Mikolajewski (Polonia), Marion Poschmann (Germania), Gerda Stevenson (Regno Unito), Haris Viavlanos (Grecia); gli italiani, oltre a Valerio Magrelli che leggerà la sua poesia pensata per la Terra dei Fuochi, Antonella Anedda, Mario Baudino, Stefano Carrai, Donato Loscalzo, Giancarlo Pontiggia, Eleonora Rimolo, Francesca Tuscano e Marco Vitale.
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