La Biblio Cabina, un’idea nata e sviluppatasi a Londra e a New York per facilitare il Bookcrossing, lo scambio di libri utilizzando cabine telefoniche in disuso, ora approda per la prima volta anche a Roma.
E’ nel quartiere Torresina, un nuovo agglomerato nella periferia Nord di Roma, cresciuto, come tanti altri di recente costruzione, intorno ad un centro commerciale. Come tanti altri ha finora sviluppato un’ offerta culturale molto modesta nei confronti dei suoi residenti.
Dall’11 di ottobre, chiunque vorrà potrà recarsi in Via Montanelli, entrare nella non più triste ed abbandonata cabina Telecom adattata a luccicante biblioteca e scegliere un libro per poi riconsegnarlo una volta terminato. Peraltro, diversamente da altre iniziative simili, in questa occasione non sarà necessaria nessuna forma di registrazione ed ovviamente il Bookcrossing sarà totalmente all’insegna della gratuità.
Recita una famosa canzone di Ennio Morricone e Maurizio Costanzo: “Se telefonando io potessi dirti addio ti chiamerei”. E quale è stato per decenni il luogo deputato per addii telefonici con conseguenti inondazioni di lacrime? La cabina telefonica. Arroccati, sudaticci per il sole cocente o tremanti per il freddo incombente, in quel poco spazio abbiamo comunicato al mondo le nostre pene e le nostre gioie. Poi è arrivato il cellulare e il nostro scomodo ma amato guscio protettivo ha visto profilarsi all’orizzonte un unico e triste destino: l’oblio. Ma a volte la storia segue oscuri percorsi e così, un giorno come tanti altri nel marzo del 2001, Ron Hornbaker e sua moglie Kaori concepiscono il Bookcrossing.

L’idea di base è quella di rilasciare libri nell’ambiente, compreso quello urbano, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altri. Un’idea di per sé non nuovissima considerando che già il filosofo greco Teofrasio aveva liberato in mare alcuni testi racchiusi in bottiglia ma che nell’era digitale trova immediatamente proseliti in un altro mare, quello del web: attualmente sono oltre 1.600.000 gli iscritti al sito, con oltre 10.000.000 di libri registrati. Inoltre trova rapidamente anche diverse ulteriori e curiose applicazioni. Una di queste permette di ridare vita e lustro alle nostre tristi ed abbandonate cabine.
Il coordinatore del progetto romano, Antonio Giustiniani spiega che “comunque i libri saranno timbrati in modo da evitare spiacevoli furti e, almeno per il primo mese di attività, la cabina sarà tenuta sotto sorveglianza al fine di salvaguardarla dal vandalo di turno o dalla mancanza di rispetto da parte di utenti o semplici passanti”.
Insomma una piccola rivoluzione dove l’utente, il fruitore, anziché andare a cercare e pagare per ottenere cultura la trova a sua disposizione on the road, anzi è la cultura stessa a farsi incontro e a proporsi per il più elevato dei mercimoni. Ma Biblio Cabina è anche un modo per restituire alle nostre tristi ed abbandonate cabine telefoniche la loro funzione originaria di mettere in contatto, di far comunicare, di far raccontare la propria esistenza, le proprie attese, le proprie emozioni a due mondi. Se telefonando…..