di Margherita Vetrano – Claudio e la sua arte hanno conquistato il pubblico col miglior video sulla ripartenza dopo il lockdown.
E’ lui il vincitore del contest B-hop #ilbellodellaripartenza.
Nel video si vedono mani veloci che tracciano linee, carboncini, matite e colori sparsi sul tavolo ad inventare linee multiformi che danzano al suono di una musica ritmata.
https://www.facebook.com/b.hopmagazine/videos/2440760866215936/
In pochi minuti, Claudio e la sua arte hanno creato nello spettatore la suggestione di essere davvero nel suo studio.
Schivo e discreto, Claudio non ama rilasciare interviste ma per noi ha fatto un’eccezione:
“Dipingere o disegnare – racconta – è tanto più semplice quanto migliore è la mia condizione di benessere. La musica è per me un amplificatore di questi stati d’animo e mi mantiene in contatto con quel tipo di energia. Certe musiche sono speciali, mettono il turbo alla voglia di ascoltare le sensazioni e di trasferirle su foglio”.

Ecco svelato il segreto della sua produzione ricchissima e criptica che, partendo dal 1992, ha esposto in diverse mostre in Italia.
Il percorso artistico di Claudio Vetrano, classe ’53, affonda le radici proprio in quell’anno, dopo 13 anni in un’azienda di ingegneria dei sistemi.
Laureato in matematica con il massimo dei voti, sente che l’area scientifica gli va stretta e sotto la guida e con il sostegno degli artisti ed amici romani Anna Cirilli e Piero Simoncelli sperimenta nuove tecniche pittoriche.
Ispirato da Sebastian Matta e Jackson Pollock, spazia tra vari stili artistici fino ad approdare ad uno tutto suo in cui elabora tecniche grafiche e luci in suggestioni uniche.

L’uso della luce artificiale come elemento integrante e di spicco ha caratterizzato in particolare le mostre “Sogni” (2003 Galleria d’Arte Milarte- Milano) e “Sculture di luce”(2002 Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno), con le sue opere visionarie.

La curiosità e la continua ricerca nella tecnica fanno di Claudio uno scienziato dell’arte.

“I miei lavori – prosegue – mescolano diverse tecniche non sempre intuitive: per alcuni uso acrilici o gessetti per lo sfondo e tubetti di colori per tessuto o per vetro per le linee superficiali. In altri casi dipingo su cotone a trama fitta per realizzare le macchie colorate trasparenti del fondo; china su foglio lucido, trasferita serigraficamente sul tessuto, per realizzare la trama delle linee nere coprenti”.
La mente di Claudio, così scientifica, eppure così creativa ed espressiva è
una splendida commistione di sinergie e la sua vita un significativo esempio di resilienza.
”La mia vita prima dell’arte mi piaceva, era ordinata e tranquilla – confida – ma sentivo che non era quello il mio futuro. Le pressioni produttive e gli stress da obiettivo non mi davano serenità. Passare all’arte non ha semplificato le cose ma le ha rese più mie e mi ha consentito di capire parti di me fino ad allora incomprensibili”
La continua ricerca di sé culmina nel 2017 con la diagnosi di dislessia che lo aiuta a comprendere meglio alcuni dei suoi limiti e capacità.
“La diagnosi mi ha aiutato a realizzare la difficoltà verso la complessità del sistema che fino a quel momento era diventato faticoso.
L’arte è stato un mezzo inconscio per far emergere la mia parte più autentica e libera.
Non tutto è risolvibile, inevitabilmente mi porterò dietro le tracce di un passato difficile, ma non è necessario risolvere tutto.
Spero in futuro di affrontare la vita con più leggerezza, come la piuma di Forrest Gump trasportata da una leggera brezza o come la mia mano che corre rapida e leggera sul foglio”.

Attualmente sta lavorando ad una personale; dopo la quarantena ha riflettuto sull’estremo bisogno di scambio che c’è tra le persone e sente forte la necessità di raccontare la sua arte in una nuova mostra.
Sarà un evento molto significativo, dopo l’ultima partecipazione alla collettiva del 2014 a Roma, in “Venere violata”.
“Vorrei che chi si accostasse alla mia arte lo facesse seguendo le sensazioni, senza bisogno di spiegare o voler interpretare
la mia intenzione. Io stesso a volte non sono in grado di farlo!”
L’arte è questo: tutto ciò che si prova accostandosi ad un’opera senza la necessità di codificarla o etichettarla.

***
Questo articolo e tutti gli articoli pubblicati da B-hop magazine sono originali e tutelati dal diritto d’autore. Per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione dei contenuti su altri siti o blog, riproduzione in qualsivoglia forma o sintesi, contattare info@b-hop.it e citare l’autore con link alla fonte.
- Se sei arrivato fino in fondo e ti è piaciuto questo articolo….
- Oppure puoi fare una donazione via PayPal all’associazione di promozione sociale B-hop semplicemente cliccando su questo link: https://www.paypal.me/bhopmagazine