“L’ ora accanto“, lo spettacolo in scena al Teatro dell’ Orologio di Roma fino al 14 febbraio, è l’ultimo, importante capitolo di una esperienza fortemente voluta da Filippo Gili e Francesco Frangipane, rispettivamente autore e regista della “Trilogia di Mezzanotte”.
Risale al 2011 l’inizio del loro audace progetto: il primo capitolo, “Prima di andar via”, diventa un vero e proprio caso teatrale, tanto da indurre Michele Placido, nel settembre del 2013, a farne un esperimento cinematografico presentato al Torino Film Festival. Storia di una cena, in una famiglia tranquilla felice. Felicità che però viene travolta da un inaspettato annuncio: la morte salvifica, la morte identificata dal protagonista come unico strumento di libertà. Successivamente, ad essere messo in scena, è “Dall’alto di una fredda torre”. Anche in questo caso protagonista della piecè è una famiglia, positivamente risolta nel loro vivere, dove, inopinatamente, i personaggi sono chiamati a sostituirsi al destino per decidere se far vivere o morire un uomo, caricandosi di tutta la questione morale e sociale conseguente. Ed eccoci alla chiusura della trilogia, lo spettacolo attualmente in scena: “L’ora accanto”. Ancora una volta protagonista della piecè è una famiglia, come sempre raccolta intorno ad un tavolo, intenta a vivere una serena quotidianità.
Come afferma a b-hop il regista Francesco Frangipane “al pubblico viene offerta una situazione fortemente riconoscibile, coinvolgente, per poi fargli cadere accanto delle bombe destinate a creare dei profondi crateri nelle loro certezze”.
Un viaggio nell’ultraterreno, la morte come dato di fatto che si riaffaccia alla vita, anche se per un’ora soltanto. Una tempesta di emozioni forti, estreme che si abbatte sui protagonisti e sul pubblico; incredulità, felicità, rabbia, fino a dispiegarsi nella più totale disperazione per l’ultimo irreversibile addio. Uno spettacolo intenso, potente, inquietante come può esserlo il presenziare ad una resurrezione.
Ed è proprio per la trattazione di questi temi metafisici, filosofici, ormai quasi banditi dai cartelloni teatrali, che riteniamo lo spettacolo di Gili/Frangipane una proposta audace ed ambiziosa ancorché realizzata con pochi mezzi economici a disposizione. Lo spettatore distratto, che non ha avuto il piacere di vedere i precedenti due capitoli, avrà l’opportunità di farlo, sempre al Teatro dell’Orologio, dal 16 al 21 Febbraio con “Dall’ alto di una fredda torre”, e dal 23 al 28 Febbraio con “Prima di andare via”.