Il murale realizzato da William Kentridge sulle sponde del Lungotevere e che verrà inaugurato oggi, 21 aprile, in occasione del 2769° Natale di Roma, è forse l’iniziativa culturale più ambiziosa che la città eterna abbia ospitato negli ultimi anni. “Triumphs and Laments” è una monumentale installazione lunga 550 metri posta tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini.
Il lungo fregio disegnato dall’artista sudafricano, noto soprattutto per i suoi film d’animazione creati da disegni a carboncino, rappresenta 80 immagini alte sino a 10 metri che si susseguono sulla banchina senza nessun ordine cronologico. Sono 80 frammenti volti a raccontare, interpretandola, la millenaria storia di Roma, dall’episodio della morte di Remo, al bombardamento di San Lorenzo nella seconda guerra mondiale, ai volti di Mastroianni e la Ekberg ritratti nel famosa scena girata a Fontana di Trevi.
La tecnica utilizzata dall’autore è estremamente audace e molto poco tradizionale, si è infatti avvalso dell’ idropulitura, attraverso la quale ha rimosso selettivamente la patina biologica accumulatasi nel corso dei secoli sui muri di travertino della banchina. E’ stato così in grado di riprodurre un disegno come se lo avesse realizzato con il carboncino su di un foglio, nere ombre che danzano in un mare di latte, sostanzialmente riuscendo a creare pittura, arte, bellezza con l’utilizzo di muffe e sporcizia. La realizzazione del progetto ha impegnato circa 10 anni, ma, diversamente dalla città che l’ospita, il murale non sarà eterno. Infatti nell’arco di 3/5 anni la patina biologica tornerà a farla da padrona e quindi ad obnubilare la suggestiva opera.
D’altro canto l’idea di Kentridge è che la storia, il tempo, procedano di pari passo con l’usura dei luoghi, usura dalla quale neanche una città come Roma può difendersi. Tempo che Kentridge peraltro definisce anche come “qualcosa che si espande e si contrae o si trasforma da materia astratta ed invisibile in qualcosa di molto concreto, fisico, come il suono, la distanza, la pellicola”.
E quella che i visitatori potranno osservare sulle rive del Tevere è una pellicola speciale che si andrà a srotolare tutta insieme davanti ai loro occhi, una pellicola peraltro prodotta grazie a finanziamenti privati e, solo in piccola parte, attraverso il crowdfunding.
Per il vernissage del 21 e 22 aprile è previsto anche un programma teatrale. La performance è stata ideata dallo stesso Kentridge, con musiche originali del compositore sudafricano Philip Miller e Thuthuka Sibisi. Verranno eseguite una danza di ombre e due processioni (oltre 40 gli artisti coinvolti) – una come espressione dei trionfi e l’altra delle sconfitte. Gli spettacoli saranno due per serata: il primo alle 20.30 ed il secondo alle 22.30.
Poi, quando la città sarà andata a dormire, forse le ombre si staccheranno dalla loro pagina bianca e, lievemente, intraprenderanno una magica danza sul fiume della storia.