Un laboratorio di giornalismo rivolto a richiedenti asilo ospiti nelle strutture di accoglienza di Bologna. E’ l’iniziativa lanciata in questi giorni dalla campagna di comunicazione “Bologna cares!“, realizzata dal Comune di Bologna per sensibilizzare la cittadinanza bolognese sul tema della protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, per informare la città su come viene portata avanti l’accoglienza.
Giornalisti professionisti e richiedenti asilo lavoreranno insieme per scambiare informazioni, esperienze e professionalità. Saranno realizzati servizi giornalistici, anche grazie alla collaborazione di alcune tv locali, Trc e Nettuno Tv.
Tra i richiedenti asilo che parteciperanno al laboratorio, anche Emmanuel, costretto a fuggire dalla Nigeria nel 2014 a causa di scontri nella sua zona. In Nigeria faceva l’ingegnere civile, qui lavora come termoidraulico. Ora ha imparato l’italiano, ha preso la licenza media e vuole continuare a studiare nelle università italiane, magari specializzandosi in qualche Master.

Yaso invece viene dall’Iraq, è in Italia da cinque mesi dopo essere passato per l’Olanda e ancora sta studiando l’italiano. E’ ingegnere delle telecomunicazioni ed in cerca di lavoro. Ha qualche esperienza in campo giornalistico ed è felice di partecipare al laboratorio.
“Il tema dell’accoglienza spesso divide – spiega Sandra Federici, della cooperativa “Lai-momo” -. La nostra sfida è riuscire a parlare anche alle persone non convinte, lanciando messaggi che colpiscano l’opinione pubblica. Lo scorso anno abbiamo realizzato una campagna per ricordare che i rifugiati sono sempre esistiti nella storia. Quest’anno, tra le varie iniziative, organizzeremo momenti di incontro nei quartieri e faremo una mappatura di tutte le esperienze positive di integrazione, ad esempio nel mondo dello sport”.
Il laboratorio giornalistico fa parte del programma 2016 della campagna di comunicazione “Bologna cares!” nell’ambito del progetto SPRAR Bologna (Sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati), dal comune di Bologna in collaborazione con ASP Città di Bologna, il consorzio l’Arcolaio, l’associazione MondoDonna onlus, la società cooperativa Lai-momo e la cooperativa sociale Camelot – officine cooperative.
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