di Agnese Malatesta – Che giornata sarà questo 8 marzo 2021? Fra i consueti rametti di mimose, gli auguri (fuori luogo) e le rituali e qualunquistiche dichiarazioni d’intenti (troppe) è difficile pensare che porti fatti concreti ai diritti delle donne.
Quasi impossibili poi gli incontri, come da tradizione, per condividere un caffè, una riflessione, un progetto. Eppure, la Giornata internazionale della donna è ormai presenza culturale diffusa. Ogni donna, nella sua quotidianità, le dà un significato. Abbiamo chiesto a 10 donne cosa rappresenta per loro questa ricorrenza.
E SE CANTASSIMO PAROLE SCRITTE DA DONNE? Adriana Iozzia, Soprano
“ll teatro lirico non sarebbe lo stesso senza le voci delle donne. Cantiamo parole e note scritte da uomini, giochiamo con le loro regole ma con il nostro corpo, la nostra voce. Con la forza di chi non ha ancora alcuna tutela verso la maternità ma che fa harakiri per i puri occhi del proprio bambino, con l’ingenuità di chi non comprende il motivo per cui il proprio uomo la uccide, con la fresca arguzia di chi ordisce trame ardite per raggiungere il proprio scopo. Con il desiderio di cantare parole scritte da una di noi, per un nuovo 8 marzo”.
IL TEMPO DELLE DONNE È ORA, SUBITO! Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti
“È in questo tempo di lotta alla pandemia che si devono cancellare le ‘vergogne’ che umiliano le donne. Disoccupazione, disparità salariale, mancanza di asili nido e di servizi sociali, femminicidi. Vergogne che umiliano le donne e bloccano lo sviluppo del nostro Paese. Le donne nella durissima pandemia hanno dimostrato un talento speciale di forza, di competenza, di passione ovunque: negli ospedali, nelle RSA, nelle scuole, nelle famiglie, nella scienza. Basta umiliazioni. Diventiamo Regine scegliendo l’unica strada che la storia ci dimostra essere vincente ‘Dalle donne la forza delle donne’. Ricordiamo in questo 8 marzo, ed impegniamoci, a far cadere l’ultimo baluardo del patriarcato: vogliamo la legge che riconosca alla madre la possibilità di trasmettere il cognome al figlio, alla figlia”.
MACCHÉ’ FESTA, E’ ANCORA LOTTA. Tiziana Bartolini, Direttora di NoiDonne
“Non è una festa ma una giornata di lotta! Ogni anno occorre riconfermare il senso di questa data che a livello planetario è riconosciuta come occasione di riflessione sulle condizioni di vita di metà della popolazione, di miliardi di donne. L’8 marzo è importante per ricordare il cammino che abbiamo compiuto, le conquiste raggiunte e i tanti diritti ancora negati. Primo fra tutti il lavoro, dignitoso e giustamente retribuito. Ecco perché l’8 marzo è, e sarà per molto tempo ancora, una Giornata di lotta”.
“NON SONO SIGNORINA, SONO DOTTORESSA”. Chiara Ciancimino, Specializzanda in Oftalmologia-Ospedale Sant’Andrea, Roma
“L’8 marzo è un’occasione per discutere in maniera collettiva della parità di genere. Nel settore medico, noi donne ci siamo moltiplicate e a medicina oggi rappresentiamo la maggioranza degli studenti. Purtroppo questi effetti non si vedono nelle posizioni di maggior rilievo e soprattutto nel campo della chirurgia che resta difficilmente accessibile. Una rettrice donna alla Sapienza, spero possa portare ad un cambio generazionale con maggior parità. Forse un giorno tra non troppo smetterò di dover correggere i pazienti che mi chiamano “signorina” mentre li visito, indossando un camice, in una struttura ospedaliera!”
ABBIAMO BISOGNO DI UN ‘SHECOVERY’. Linda Laura Sabbadini, Presidente del Woman20
“In questo 8 marzo non posso che concentrarmi sulle nuove difficoltà delle donne in seguito alla pandemia che si cumulano alle vecchie. Siamo in piena ‘shecession’, recessione al femminile, che ha colpito più le donne che gli uomini. Ecco perché c’è bisogno di un ‘shecovery’, un recovery che parta dall’assunzione di questo dato oggettivo e della grave arretratezza del nostro Paese sul fronte della condizione delle donne. Mi auguro che il governo definisca una strategia vincente”.
NELLA POST-PANDEMIA PRIORITÀ’ AI DIRITTI DELLE DONNE. Maria Rosaria Guglielmi, Segretaria Generale di Magistratura Democratica
“Nessun evento rituale: l’8 marzo è l’occasione per riflettere sulla parità di genere e sulla qualità della democrazia in termini di diritti, opportunità, tutele per le donne. Una condizione che la crisi in alcuni casi ha aggravato creando nuove disuguaglianze. Da ricordare che l’impatto della pandemia, come dice la risoluzione del Parlamento Europeo dello scorso febbraio, ha un connotato di genere: aumento di violenze, maggiore rischio di ammalarsi tenuto conto dell’ampia presenza femminile in lavori di tipo assistenziale, ricadute economiche negative. Ai diritti delle donne va data priorità nella ricostruzione post-pandemia, tutta la società ne avrà un vantaggio”.
SUONA UN CAMPANELLO, RI-VEDIAMOCI. Eva Veranda Genova, Attrice e Presidente dell’associazione Artisti Riuniti della Parola
“La donna e l’uomo sono ‘diversi’ e questo è l’insegnamento che apprendo ogni giorno: senza diversità non ci sarebbero i colori e al tempo stesso diventeremmo ciechi e sordi e infine ottusi. L’8 marzo rappresenta un campanello di presenza per chi vuole accogliere l’opportunità di ri-vedere sé stesso. L’8 marzo è l’urlo della diversità che ci ricorda quanto sia entusiasmante vedere il mondo nel tutto dei suoi infiniti dettagli. In questi tempi difficili l’artista trasforma la realtà nella forma per proteggerne l’essenza”.
NE’ VIOLENZA NE’ SCHIAVITÙ’. Suor Eugenia Bonetti, Presidente di Slaves no More
“L’8 marzo è una giornata significativa per fare emergere il valore di ogni donna nella famiglia, nella società e nella Chiesa. Accogliamo questa giornata per far scoprire e riscoprire la ricchezza di tutte le donne – portatrici di vita, di gioia, di pace – in ogni società! Donne spesso sradicate dal loro paese, costrette a viaggi inumani per essere sfruttate e che, tuttavia, sanno superare queste nuove forme di schiavitù per riappropriarsi della loro dignità e legalità. Ricordiamo in questo 8 marzo che tutti abbiamo una responsabilità: continuare a lavorare per affermare con forza ‘mai più violenze contro le donne’ e ‘mai più schiave’!”
ITALIA VADA A TESTA ALTA IN EUROPA, CON LE DONNE. Vittoria Tola, Segreteria Unione Donne in Italia
“Il 2021 celebra i 100 anni dell’8 marzo come Giornata internazionale della donna e i 75 anni dal primo voto alle donne in Italia. Da quel primo voto, le donne non si sono mai fermate, nonostante tentativi assidui di vendetta contro di loro e di restaurazione contro le loro conquiste. Quest’anno la festa ci coglie in piena pandemia dove le donne hanno pagato un forte prezzo dentro e fuori casa; c’è una consapevolezza maggiore di una necessità di cambiamento strutturale, della risorsa che le donne rappresentano e dell’esigenza di politiche che in qualunque ambito vengano definite dalle istituzioni, le quali devono considerare l’impatto che devono avere in positivo sulle donne. Decisioni politiche concrete all’altezza della sfida che l’Italia deve affrontare e a cui le donne sono in grado di dare proposte e soluzioni in un paese che le comprenda e possa andare a testa alta in Europa, nel mondo, invece di rappresentarne il fanalino di coda sulla parità”.
UN AUGURIO PER LE PARI OPPORTUNITÀ’. Igiaba Scego, Scrittrice
“Ho un augurio concreto da fare in questo 8 marzo: che arrivi la legge sulla cittadinanza. Una mancanza che sta uccidendo i sogni di tanti ragazzi e tante ragazze, figli delle migrazioni, nati e cresciuti in Italia ma non riconosciuti come italiani. E’ un augurio che ha che vedere con i diritti mancati che pesano maggiormente sulle donne. Su di loro pesano violenze e scarsa occupazione. Mi auguro un 8 marzo di Pari Opportunità”.
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