La via italiana alla pop art è in mostra in questi giorni a Roma: le 30 opere, tra tele e sculture, eseguite negli anni ’60, possono essere visitate fino al 30 giugno, a ingresso libero, nella sede romana di Azimut Capital Management (via Flaminia 133), una delle più importanti società italiane di consulenza finanziaria, organizzatrice dell’evento “Tano Festa e gli amici di Piazza del Popolo”.
La mostra, curata da Giancarlo Carpi e Raffaele Soligo con la collaborazione di Edoardo Bosi, presenta la tendenza artistica della pop art, affermatasi negli Usa all’inizio degli anni ’60, che trova in Tano Festa, Mario Schifano, Franco Angeli, Sergio Lombardo, Giosetta Fioroni, Renato Mambor dei validi interpreti.
In ogni loro opera è evidente la volontà di riprodurre in modo esasperato, deformato, ironico e critico i simboli del consumismo.
Nel percorso espositivo è possibile rintracciare questi elementi fondanti. La parte monografica si sviluppa dall’iniziale astrattismo geometrico fino al periodo nel quale l’inclusione di elementi nel quadro inizia a scandirne la spazialità.
Seguono poi i famosi quadro-oggetto – “Persiana”, “Specchio” – nei quali Tano Festa ricostruisce oggetti mutilati della loro funzione, “oggetti che nella loro fisicità esprimessero una sottile inquietudine di fronte allo loro troppo facile e certa presenza, un senso di ambiguità di fronte al loro essere fisico, inorganico, ottuso e ancora un senso di mistero e impenetrabilità nelle loro fredde e scure geometrie”.
Si prosegue con il recupero figurativo nel nuovo motivo iconografico del cielo ed inoltre si possono ammirare anche le celebri riletture delle icone dell’arte rinascimentale tratte da Michelangelo: in primis “Il Peccato Originale del 1969.
A far compagnia alle opere di Tano Festa non possono mancare le rappresentazioni degli Amici di Piazza del Popolo, artisti con i quali Festa condivise il bisogno violento di ricerca, di percorrere nuove direzioni, ma anche le ristrettezze economiche, la necessità di trovare e creare arte con materiali poveri, riciclati. Come non ricordare le vernici “rimediate” dalla carrozzeria adiacente?
Tra gli altri spiccano alcuni rari lavori di Franco Angeli e Cesare Tacchi. Del primo troviamo esposto “Università Americana” e “Frammento di Lupa Capitolina”, mentre del secondo si può ammirare “La mano nei capelli”.
Giosetta Fioroni è rappresentata da due smalti su tela: “Liberty notturno” e “La modella inglese”, mentre di Sergio Lombardo la tela “Uomo politico in atteggiamento tipico”.
In questi contesto non poteva mancare Mario Schifano con il lavoro simbolo dell’iconografia Pop “Esso” e “En plein air”, una delle più significative opere dell’artista.