(di Francesca Sanna) – Si intitola “Come l’aria. Cose che ci mancano e ci riprenderemo presto” ed è una testimonianza di vita scritta a più mani da studenti, giornalisti, professori, comunicatori di professione. Un libro o più semplicemente una mappa dei sentimenti.
Leggerlo offre la sensazione di camminare mano a mano con sconosciuti che non sembrano poi tanto diversi da noi, alla ricerca della propria ora di libertà, anche nell’improvvisa sacralità del compito di buttare la spazzatura.
Ma ci saremmo mai detti felici di buttare la spazzatura? E della scoperta dei vicini, anche quelli che chi li aveva mai visti? Noi che ci riscopriamo improvvisamente nostalgici della confusione data dalla mancanza della fretta.
Una raccolta di parole trasparenti come l’aria pulita di questo momento storico in cui il tempo delle macchine sembra essersi fermato.
La stessa aria che sembra farsi pesante come quando le nuvole si addensano di piogge e di malinconia.
E allora cos’è che ci manca davvero?
Ognuno dei racconti proposti, tutti di lunghezza diversa, ci guidano nella scoperta dell’insostenibile necessità di lasciare un segno.
Di raccontare. Di usare la parola per fare la storia.
Di unirsi e scriversi, per raccontare e raccontarsi le cose che ci portiamo dentro in questo isolamento più o meno autoimposto.
Sembra che a ogni pagina chi ha scritto abbia voluto affidare un messaggio affinché il lettore lo portasse da qualche parte. A destinazione.
E forse è da questo che nasce la sensazione di tuffarsi a ogni pagina tra le righe di una nuova, sorprendente, sconosciuta esistenza.
Un diario sulle intimità di ciascuno di noi.
Di vite che improvvisamente non sono più come prima. Che sono sospese. Le vite di tutti così improvvisamente simili, i cui racconti vengono dal cuore (si legge che vengono dal cuore) e scorrono velocissimi, ma lasciando un segno di quelli che ti viene voglia di tornare indietro a rileggerli.
L’idea di “unire le forze. E poi scrivere” non poteva che essere di Cristiano Carriero, narratore di storie per professione che, con LA Content Academy e la collaborazione della scuola Holden, ha trovato un altro modo di dire che andrà tutto bene. Passando appunto per le storie delle persone (e chi meglio di lui?).
Un altro modo di raccontare l’emergenza che ha anche uno scopo importante: il ricavato delle vendite del libro, disponibile su Amazon, sarà infatti devoluto a sostegno delle attività del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale per l’emergenza Covid-19.
Un altro modo per dirci che in fondo non siamo poi così diversi e che se ci diamo la mano, abbiamo molta strada da fare. Insieme.
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