(di Agnese Malatesta) – Meno spese militari, più investimenti per politiche di pace e cooperazione internazionale. Una scelta mirata allo sviluppo della convivenza civile che aprirebbe nuovi percorsi di vita a cittadini e cittadine del mondo.
Una scelta possibile, per niente un sogno, secondo il Rapporto Sbilanciamoci 2020, presentato di recente;
la ‘contromanovra’ sulla spesa pubblica italiana attenta ai diritti umani
che arriva, come ormai ogni anno, nel periodo in cui governo e parlamento sono impegnati ad approvare la prossima legge di bilancio.
Un centinaio le proposte di Sbilanciamoci!, da complessivi 46,4 miliardi di euro a saldo zero, che sostiene forti investimenti pubblici per politiche redistributive.
Lo sguardo è verso una “società più istruita, formata e sana” tale da “esprimere un’economia più innovativa e capace di futuro”.
Il Rapporto si occupa di ‘un’economia diversa’ sulle vitali questioni delle persone, dal lavoro al fisco, dal disarmo all’ambiente, alla scuola, all’accoglienza dei migranti, all’economia sociale e solidale.
La Campagna Sbilanciamoci! è nata nel 1999 e riunisce 49 fra organizzazioni e reti della società civile italiana impegnate sui temi della spesa pubblica e delle alternative di politica economica.
La promozione della pace e della cooperazione è un punto strategico dell”economia diversa’.
Prima di tutto, vanno ridotte le spese militari: 4 miliardi di euro da ottenere diminuendo le unità delle Forze Armate (meno 150 mila), bloccando l’acquisto degli F35, ritirando immediatamente le truppe italiane in missione all’estero, tagliando gli stanziamenti per l’acquisizione di nuovi sistemi d’arma in capo al Ministero dello Sviluppo Economico.
Una parte dei risparmi andrebbero a finanziare vere politiche di pace e cooperazione internazionale, a potenziare gli aiuti pubblici allo sviluppo e le attività di peacebuilding.
Potrebbero essere aumentati sia i fondi per una più larga sperimentazione dei Corpi Civili di Pace sia le risorse del Fondo Africa per interventi di comunità locali permettendo così di incentivare le loro economie e difendere i diritti umani fondamentali.
Infine, uno sguardo del rapporto di Sbilanciamoci! va al servizio civile, le cui risorse per il 2020 arrivano a meno di 140 milioni, ritenute “assolutamente insufficienti”. La contromanovra chiede stanziamenti aggiuntivi pari a 260 milioni, in modo da consentire di bandire 65 mila posti in Italia e 2 mila all’estero, a fronte rispettivamente di 20 mila e 500 previsti in base agli attuali livelli di finanziamento.
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