(di Maria Ilaria De Bonis) – Forse sarà la maglietta più indossata nell’estate romana del 2019: la t-shirt rosso bordeaux dei Ragazzi del Cinema America ha già fatto storia. E sta diventando un simbolo.

Richiestissima nelle ultime ore, indossata ieri sera anche dall’attore Jeremy Irons, segna l’impellente necessità di schierarsi. Con chi rifiuta la violenza e i metodi fascisti; con chi vuole condividere bellezza, cultura, cinema e politica. Quella alta.
E soprattutto con chi sa bene che il fascismo non è un’opinione e non ha diritto di parola. Né tanto meno d’azione.

David Habib è uno dei ragazzi del Cinema America vittima del feroce pestaggio squadrista avvenuto in strada la notte tra il 15 e il 16 giugno a Roma; sulla pagina Facebook del gruppo oggi scrive: «ringrazio tutti per la solidarietà, sono appena uscito dalla sala operatoria per l’intervento al setto nasale. Non appena mi dimetteranno andrò subito a sporgere denuncia e lo farò indossando la maglietta del Cinema America!».
Accusato di essere anti-fascista e di indossare la maglietta che prova l’appartenenza all’antifascismo, David è stato picchiato selvaggiamente e ha riportato serie fratture al naso. La rete si è presto schierata con lui, facendo uscire allo scoperto una Roma diversa.
«Siamo tutti con te e tutti con la maglietta bordò – scrive un follower – E’ la migliore risposta per questi vigliacchi frustrati senza onore».
Qualcuno dice: «Cultura contro trogloditi: avanti tutta!» e qualcun altro: «hai dato una lezione di morale e civiltà a quella gente non togliendoti la maglietta e io ti ringrazio per questo e ti auguro di rimetterti in fretta».
E ancora: «Il movimento culturale del Cinema America è amato da tutti i trasteverini. Non era nato per fare politica. Anche se è difficile rimanere indipendenti. Sono felice per quello che fate».

L’attore inglese Jeremy Irons, intervenuto ieri sera in piazza San Cosimato per la presentazione del film di Bertolucci Io Ballo Sola, ha pronunciato parole forti e chiare. «Ci sono persone diventate troppo povere e altre troppo ricche – ha detto – Ci sono persone che si sentono dimenticate”.
“Dobbiamo far capire a tutti che questa emergente violenza politica non fa bene. Dobbiamo fare attenzione quando andiamo a votare, ma soprattutto dobbiamo ricordarci della nostra umanità, in modo che ciò che è accaduto 70 anni fa non torni a gettare i suoi semi».
In questi anni di attività in piazza i ragazzi del Cinema America hanno compiuto una grande opera: ri-creando un mondo un po’ perso,
hanno riportato la cultura in piazza e dato nuova vita ai luoghi dell’aggregazione, del contatto fisico e dello scambio di idee.
Scendere sotto casa, o spostarsi da altri quartieri per godere assieme di una proiezione in strada, ripartendo dalla comunità ha fatto bene a Roma.
I benefici sono tangibili e infatti le persone sono più reattive. L’indignazione è più immediata: la violenza non la si tollera più. Fa effetto. Fa più effetto di prima.
Forse perché nel frattempo è aumentata la percezione del bello, della fruizione della bellezza tramite cultura ed arte ed è su questo tasto che bisogna continuare ad insistere.
Il fascismo non è un’idea, né un’opinione: è tutto quello che nega le idee, le opinioni, la ricchezza. Lasciare spazio a comportamenti devianti ci oscura.