(di Patrizia Caiffa) – Le coperte termiche dorate, le stesse che vengono avvolte intorno ai corpi distrutti dei migranti sopravvissuti alla traversata nel Mediterraneo per riscaldarli e proteggerli, sono il simbolo della Campagna #IoAccolgo, lanciata la scorsa settimana da 46 organizzazioni della società civile, con continue adesioni di tantissime realtà da tutta Italia. Oggi, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra in tutto il mondo, l’invito è a stendere sui balconi di casa gli stessi teli termici.
Proprio ieri l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ha diffuso i Global trends 2018, che confermano un nuovo, triste record: sono 70,8 milioni le persone nel mondo costrette a fuggire dal proprio Paese nel 2018, con un aumento di 2,3 milioni di persone rispetto all’anno precedente. Cifre raddoppiate rispetto a 20 anni fa. La metà sono bambini.
In pratica 37.000 persone al giorno.
Di questi 25,9 milioni hanno lo status di rifugiati, 41,3 milioni sono sfollati interni ai Paesi, 3,5 milioni sono richiedenti asilo.
L’80 % delle persone in fuga vivono in Paesi confinanti con i propri Paesi di origine.
Per il quinto anno consecutivo è
la Turchia, con 3,7 milioni di persone, ad accogliere il numero più elevato di rifugiati nel mondo, seguita dal Pakistan (1,4 milioni), dall’Uganda (1,2 milioni),
dal Sudan (1,1 milione) e dalla Germania (1 milione).
Il 60% di tutti i rifugiati provengono da soli 5 Paesi: Siria (6,7 milioni), Afghanistan (2,7 milioni), Sud Sudan (2,3 milioni), Myanmar (1, 1 milione), Somalia (0,9 milioni).
I Paesi ad alto reddito accolgono solo 2,7 rifugiati ogni 1000 abitanti. I Paesi a reddito medio e medio basso accolgono 5,8 rifugiati ogni 1000 abitanti. I Paesi più poveri accolgono un terzo di tutti i rifugiati su scala mondiale.
Il Libano ha il più alto rapporto tra rifugiati e residenti: 156 rifugiati ogni 1.000 abitanti, ossia 1 rifugiato ogni 6 libanesi. A seguire Giordania e Turchia.
In Italia, dove vivono 130.000 rifugiati (che non riempirebbero nemmeno il Circo Massimo), il rapporto è di 3 rifugiati ogni 1.000 abitanti.
Scopo della campagna, spiegano i promotori, è “dare voce e visibilità a tutte quelle esperienze di solidarietà e accoglienza diffuse in ogni zona d’Italia e ai tanti cittadini che condividono questi valori e vogliono esprimere il proprio dissenso rispetto alla chiusura dei porti, alla legislazione e alle politiche anti-immigrati“.
Stendere le coperte termiche ai balconi non sarà l’unica azione che caratterizzerà quella Giornata. In tutta Italia sono state organizzati eventi che si collegheranno alla Campagna per ribadire:
“i diritti o sono uguali per tutti o non sono, i porti devono essere aperti, dev’essere potenziato, e non smantellato, un sistema organizzato d’accoglienza e integrazione”.
Sul sito della Campagna (www.ioaccolgo.it) si può leggere il Manifesto sottoscritto dai promotori e tutte le informazioni utili.
La coperta termica si può acquistare in un negozio sportivo, in farmacia, online oppure ritirarla presso una delle organizzazioni aderenti alla campagna.
Nel Comitato promotore: A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Aoi, Arci, Asgi, Caritas italiana, Casa della Carità, Cefa, Centro Astalli, Cgil, Ciac, Ciai, Cir, Cnca, Comunità di S.Egidio, Conngi, Ero Straniero, EuropAsilo, Famiglie accoglienti – Bologna, Federazione Chiese Evangeliche in Italia – Fcei, Focsiv, Focus Casa dei diritti sociali, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Migrantes, Forum Terzo Settore, Gruppo Abele, Ics Trieste, Intersos, Legambiente, Link-coordinamento universitario, Lunaria, Medici Senza Frontiere, Naim (National association intercultural mediators), Oxfam, Rainbow4Africa, ReCoSol, Refugees Welcome Italia, Rete della Conoscenza, Rete Studenti Medi, SaltaMuri, Save the Children Italia, Senza Confine, Uil, Unione degli studenti, Unione degli universitari, Unire.