(di Margherita Vetrano) – Finisce la scuola, arriva l’estate! E parte lo sport nazionale preferito dalle mamme: la ricerca del centro estivo!
Per chi abita in luoghi di villeggiatura o può trascorrere molto tempo coi figli, questo non rappresenta un pensiero ma, per chi rimane in città, la ricerca di un luogo confortevole dove lasciare i propri figli diventa prioritaria.
Ricerca che inizia svariate settimane prima della fine della scuola, per non trovarsi “disoccupati” a lezioni terminate!
Esiste un vero e proprio business in merito che, nelle grandi città come nei centri più piccoli, offre molteplici soluzioni per tutti i gusti… e tutte le tasche!
Scuole, parrocchie e centri sportivi si trasformano in luoghi d’accoglienza per bambini di tutte le età, per la gioia dei genitori.
Ma quali sono i parametri di scelta? Sicuramente la vicinanza rispetto a casa e il costo.
Si parte dai centri a pochi euro al giorno, con pranzo al sacco, fino ad organizzazioni che offrono catering o pranzo al ristorante.
La quota giornaliera oscilla tra i 10/15 euro, ma si predilige la tariffa settimanale, a partire da 50 euro, alle quali si aggiungono iscrizione ed assicurazione, fino ad arrivare a sfiorare i 200 euro.
Il prezzo dipende dall’offerta proposta.
Se il centro medio si avvale di strutture pubbliche ed attrezzature base, si possono trovare location con piscina o maneggi; in questi casi il prezzo lievita. Sono previsti sconti per fratelli, fratellini e “fratelloni” ed ulteriori riduzioni per la prenotazione di più settimane a pacchetto. Ulteriori vantaggi se l’iscrizione non prevede alcun kit; nessuna divisa né zainetto o gadget.
Via libera alla fantasia, salvando il portafoglio!
Non dimentichiamo che il centro estivo assiste le famiglie che non sono ancora in vacanza, per la quale sosterranno altre spese, anche fosse per pochi giorni. E’ opportuno quindi valutare bene la spesa, trovando il giusto compromesso tra gradimento e budget familiare.
Relativamente alla distanza da casa, il centro ideale è quello raggiungibile a piedi. Variare l’avvicinamento può rappresentare una forma di vacanza. Con la riduzione del traffico potrebbe essere possibile frequentare anche un centro più lontano, se ci piace proprio tanto.
La scelta dipende molto anche dal tipo di attività svolte.
Ci sono centri estivi che privilegiano lo sport anche tematici (Volley Camp, Tennis Camp, Scuola Pony), altri che si dedicano alle arti, alle lingue straniere o allo spettacolo.
Trovo interessante fare dell’esigenza “collocazione bambini in attesa delle ferie estive” un’opportunità per lasciarli liberi di sperimentare nuove attività, inarrivabili durante l’inverno o verso le quali i bambini hanno manifestato curiosità, che potrebbero rivelare passioni future.
Questo comporta una buona flessibilità e la voglia di lasciare i bambini liberi di scegliere; per esigenze familiari non sempre accade e potrebbe essere un’occasione persa.
Permettere ai bambini la sperimentazione del “Piccolo circo” piuttosto che del “Teatro”, un’avventura in montagna o in barca a vela può fugare dei dubbi o raffermare certezze…nel rispetto delle inclinazioni dei propri figli.
Iscriverli in massa al corso di teatro per ragioni di comodo, senza tener conto che non tutti sono attori nati, nonostante le ambizioni di “mammà”, potrebbe incrinarne l’esperienza.
Allora iscriveteli al centro scolastico, con il biliardino come unica attrazione, se le loro esigenze di socializzazione sono soddisfatte da un gruppo compatto e già noto.
Non dimenticate che la giornata al centro devono trascorrerla loro e non voi!
Non sarà ricercato, non sarà estremo, ma se vanno volentieri e sono sereni, lasciate che scoprano come noi stessi abbiamo trascorso tante estati, alla loro età.
Ciò che conta sono: l’affidabilità dell’associazione, un buon rapporto numerico bambini-tutors, la sicurezza e salubrità della struttura (privilegiate posti nel verde) e l’adeguatezza dei gruppi costituiti.
Un gruppo con età troppo eterogenee non garantisce una buona attenzione a tutte le fasce d’età, ad esempio.
Dubito anche dei centri che promettono molto e mantengono poco, dove i tutors trascorrono molto tempo col telefono a portata di mano e i bambini sono troppo spesso “parcheggiati” al sole.
Non tutti hanno le competenze per allestire un centro estivo adeguato;
nel settore dell’animazione si improvvisa parecchio ma se si osservano e si ascoltano attentamente i propri figli, non sarà difficile decidere di cambiare “in corsa” se la scelta dovesse rivelarsi deludente.
La soddisfazione dei propri bambini si rivelerà una scelta vincente per tutta la famiglia: un bambino felice si sveglia di buon’ora e volentieri.
Approfittatene per responsabilizzarli, con piccoli incarichi: controllo dello zaino, decisione del menù (per chi avrà il pranzo al sacco), monitoraggio dei propri effetti personali.
Si cresce soprattutto facendo esperienza e quale modo migliore di farlo giocando?!
Se avete più figli, appoggiarne le scelte potrebbe avere un solo effetto collaterale; se i caratteri sono proprio diversi, si rischia di fare le trottole in giro per la città seminandoli tra vari centri estivi. Basterà però scambiare le deleghe con altri genitori per coordinare le proprie peregrinazioni e non trasformare quest’esperienza in un momento di stress.
Via libera ad un’estate in città, allegra per i bambini e per i genitori ancora al lavoro!
