(di Rinaldo Felli) – “La Dolce Vitti” richiama immediatamente alla memoria il celebre film di Federico Fellini nel quale Monica Vitti, la protagonista della mostra saggiamente allestita dal Mibact e realizzata dall’Istituto Luce-Cinecittà, ha prestato esclusivamente la sua indimenticabile voce: quella voce rauca, sgranata che in Accademia si era dovuta confrontare con quella poderosa di Vittorio Gassman. Ed è quella voce rugginosa, insieme allo sciabordio del suo amato mare, ad accogliere e commuovere il visitatore. La mostra è in corso a Roma, al Teatro dei Dioscuri al Quirinale, fino al 10 giugno.
Chi l’ha conosciuta, seppur solo come grande artista, non potrà non sentire la lacrima salire davanti alle foto di una bellezza rara, forse unica, e al racconto di come, ancora bimba, aveva scoperto la sua passione artistica scappando dalle bombe, nascondendosi insieme al fratello in una cantina e là, forse per gioco o forse per scacciare la paura, cominciando a creare ed interpretare dei personaggi.
L’esposizione ce la restituisce così come è rimasta nella nostra memoria, per nulla offuscata dai tanti anni di lontananza; anzi, forse proprio a causa di quell’assenza, ce la regala quasi elevata a figura mitologica.
Monica Vitti ancora oggi rappresenta una diva moderna, una diva comica, l’unica donna che all’epoca fu capace di insidiare il dominio di Sordi, Manfredi, Tognazzi, Mastroianni e del già citato Gassman nella commedia italiana.
Allo stesso tempo è stata in grado di essere scelta da Michelangelo Antonioni quale interprete preferita e raffinata di alcuni dei suoi maggiori capolavori: “L’avventura”, “La Notte”, “L’eclisse”, ” Deserto Rosso“.
I curatori della mostra, Nevio De Pascalis, Marco Dionisi e Stefano Stefanutto Rosa, hanno inteso mostrare la poliedricità di Monica Vitti, attraverso un percorso espositivo multimediale ed immersivo che rispetta un andamento cronologico e, contestualmente, tematico.
Si parte quindi con Maria Luisa Ceciarelli, classe 1931 che dopo aver superato le paure della mamma: “Ricordati, la palestra del palcoscenico corrode anima e corpi”, entra a far parte della prestigiosa “Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico” per poi proseguire la sua carriera artistica con importanti esperienze teatrali e di doppiaggio.
Alcune foto la raffigurano accanto a mostri sacri quali Sergio Tofano, suo mentore in Accademia, Eduardo, Albertazzi, Zeffirelli, Orsini, la Pagnani, Vittorio De Sica.
Si passa poi al settore dedicato all’incontro che cambiò la direzione della sua vita artistica. Le testimonianze di alcuni protagonisti e alcune straordinarie foto dell’epoca ci raccontano l’importanza del sodalizio artistico e sentimentale creato con Michelangelo Antonioni.
Un libro espanso digitale di testi ed immagini da sfogliare ci permette inoltre di comprendere l’innamoramento reciproco tra Monica e il cinema.
Ovviamente un ampio spazio è dedicato al cinema comico, ai film girati con Comencini, Scola, Risi, Monicelli, Magni, Carlo di Palma. “La ragazza con la pistola” , “Dramma della gelosia”, “Tosca”, “Teresa la ladra” sono solo alcuni dei titoli che in particolar modo contribuirono a renderla celebre ed iconica quanto Anna Magnani.
Successivamente si giunge allo spazio dedicato ad una nuova trasformazione, quella della Vitti non solo più attrice ma anche creatrice dei propri film. Diviene cacciatrice di progetti, copioni, co-sceneggiatrice, autrice ed infine regista del film “Scandalo segreto”.
A completare il percorso non poteva mancare, grazie ai materiali delle teche Rai, la Monica Vitti televisiva. Apparizioni, sketch, interviste-confessioni in cui l’attrice riusciva sempre a lasciare traccia della sua personalità.
Inoltre sono in programma – con calendario da definire – alcune proiezioni dei suoi più importanti film. Quindi per chi vorrà nuovamente incontrarla sarà sufficiente recarsi entro il 10 giugno al Teatro dei Dioscuri di Roma, l’ingresso è libero e Monica Vitti ci aspetta.