(di Massimo Lavena – disegni di Francesca Sanna) – #iorestoacasa ovvero: piccole coccole quotidiane per sopravvivere a sé stessi.
Giorno 1 – Il Risveglio.
Ancora non lo hai capito bene. Tu stai bene, non hai il virus, non lo sai, chissà mai se lo avrai. Non Importa. Tu devi stare a casa. Non sai per quanto. Non sai soprattutto come ci starai. Da solo coi tuoi pensieri più cupi e nefasti, lottando con ricordi di piatti sporchi, padelle incrostate, bottiglie di birra vuote e formiche che sgattaiolano attraverso il tuo tappeto pelosone. Immagini bibliche, viste nel sogno angoscioso, che il pavimento lo tieni lindo e pinto e il tappetone non ce l’hai.

Invece NO! Reagisci, tu che sei in casa perché tu sei a rischio, o era a rischio il tuo collega? Non importa. Perché tu sei a rischio, sei quasi in cima alla lista. Oggi hai passato la prima notte di obbligo casalingo, la sveglia è puntata all’ora di sempre, per non perdere il ritmo circadiano. Squilla e tu scatti, convinto di lavarti vestirti e far colazione e saltare al volo sulla tua vetturetta in mezzo al gorgo bestiale del traffico, per giungere, al fin, all’agognato ufficio.
Invece NO! Entri in bagno, e immediatamente ti ricordi che devi stare a casa. Ti guardi allo specchio. Gli occhi son quelli di sempre, a fessura, l’aspetto è quello di uomo di Cro-Magnon, ma è tutto un attimo, un flash.
Hai deciso che oggi ti vorrai bene.
A fatica ti stiracchi, ti sciacqui la faccia e ti mandi un bacio con un sorriso attraverso lo specchio. Non è mai tardi per incominciare bene una nuova avventura.
Da oggi saranno attivate piccole coccole quotidiane. Baci.
#iorestoacasa
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