“Troppo trafficu ppi nenti” è l’intrigante proposta con la quale il Globe Theatre di Roma ha aperto in questi giorni la sua stagione teatrale.
In cartellone fino al 2 luglio, lo spettacolo scritto da Michele Agnolo Florio Crollalanza, con l’adattamento di Andrea Camilleri e di Giuseppe Di Pasquale (anche regia), potrebbe essere la versione, in messinese, del celebre “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare.
Potrebbe.. ma in realtà non lo è: perché il testo di Crollalanza fu pubblicato nel 1579 e conseguentemente risulterebbe antecedente a quello dell’illustre autore inglese.
Chi è dunque questo sconosciuto messer Crollalanza a cui il Globe dedica l’onore di aprire le danze?
Di fede calvinista visse gran parte della sua vita sfuggendo alla persecuzione religiosa. Ciò lo condusse a vivere a Messina, Venezia, Verona, Londra ed anche a Stratford Upon Avon, città, che secondo la storia, diede i natali a Shakespeare.
Durante la sua permanenza a Venezia messer Crollalanza abitò nel palazzo di un nobile veneziano, Otello, che accecato dalla gelosia, anni prima, aveva ucciso la moglie Desdemona.
A Milano messer Florio s’innamorò di una contessina di nome Giulietta che si suicidò dopo essere stata oggetto di rapimento da parte del governatore spagnolo.
A Stratford fu ospite di un oste guitto e cialtrone che lo prese a chiamare con il nome del figlio prematuramente scomparso: William.
Coincidenze, leggende, fantasie che ci portano ad identificare messer Crollalanza con Shakespeare?
Nessuno è in grado di rispondere a questa domanda, neanche un’artista del calibro di Gigi Proietti, direttore artistico della stagione e che, con questa scelta coraggiosa, ha probabilmente inteso avvalorare la suggestiva ipotesi.
Successivamente, dal 7 al 16 luglio, sarà proprio il direttore artistico a salire sul palco con la ripresa di “Edmund Kean”, testo già rappresentato dallo stesso Proietti nella scorsa stagione e che grazie al grande successo di pubblico e critica torna sul palcoscenico del Globe.
Cinque capolavori dell’opera di W. Shakespeare accompagneranno lo spettatore ad incontrare l’autunno: “Enrico V”, testo poco rappresentato ma molto significativo che Daniele Pecci , regista ed interprete principale, propone dal 21 luglio al 6 agosto; l’irrinunciabile “Sogno di una notte di mezza Estate” per la regia di Riccardo Cavallo dal 9 al 20 agosto, mentre dal 24 agosto al 10 settembre Loredana Scaramella firmerà la regia del “Mercante di Venezia”, in un allestimento ambientato tra fine ‘800 ed inizio ‘900; a metà settembre irromperà nuovamente la tragedia, anzi come la definisce il regista Daniele Salvo la “fiaba marcita” rappresentata dal “Macbeth” e a concludere la stagione, dal 5 al 15 ottobre, si potrà assistere, come ormai da tradizione, all’allestimento di un testo in lingua originale, nella fattispecie “Much ado about nothing” (Molto rumore per nulla), a rappresentarlo la compagnia”The Bedouin Shakespeare Company“.
Se tutto ciò non dovesse bastare, disseminate in singole serate nel corso della stagione, lo spettatore potrà avvalersi di tre originali proposte: “Sonetti d’amore”; “Playing Shakespeare” e, con la partecipazione di Pamela Villoresi, un concerto elisabettiano originale con musica e parole: “Il canto di Shakespeare”.