Chi non ha un sogno nel cassetto, un progetto sociale, una idea geniale ma si sente incapace di realizzarlo, per le difficoltà pratiche che comportano o per la mancanza di competenze imprenditoriali?
Iniziative economiche per creare al tempo stesso occupazione, relazioni sane e un senso di comunità e sviluppo virtuoso e sostenibile del territorio.
E’ l’economia sociale, della condivisione e della solidarietà che fa da sfondo alla nuova cooperativa éCo (acronimo di “Economia è Comunità”, un nome che richiama sia l’economia, sia l’ecologia), che si è costituita a Roma nel dicembre 2016 ma è stata lanciata ufficialmente il 1° marzo, Giornata dello sciopero dei migranti.
Una proposta veramente innovativa, che riunisce diverse competenze in campo economico e sociale per fornire servizi di consulenza e formazione. Ma anche ricerca sul campo, laboratori partecipativi, promozione di idee e di attività. Tant’è che ha subito vinto, per avviare le proprie attività, un finanziamento sotto forma di microcredito tramite il Fondo Futuro della Regione Lazio. éCo si rivolge a imprese tradizionali, sociali e di migranti che vogliono migliorare la propria sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Cristiano Colombi, Alessia Armini, Olga Zhyvytsya sono i soci della cooperativa di lavoro, con la collaborazione di Chiara Epifani. Tutti esperti negli ambiti economici, sociali e ambientali, con una particolare specializzazione nel lavoro con i migranti.
“Per me è un sogno mettere in pratica ciò che ho sempre teorizzato”,
racconta a b-hop Cristiano Colombi, esperto di economia dello sviluppo e cooperazione internazionale, è anche docente presso la Pontificia Università Angelicum e Salesiana e consulente di atenei, enti pubblici e realtà del Terzo Settore.
Ciò che è stato valido per Colombi, passare cioè dalla teoria alla pratica per realizzare i sogni, può esserlo per tutti.
“Con éCo possiamo costruire un percorso insieme ai nostri partner (non vogliamo chiamarli clienti), creare gli strumenti per realizzare i nostri sogni, sia dal punto di vista amministrativo e tecnico, anche valorizzando le idee innovative e la creatività di chi sogna. Entrambe le parti sono importanti: quella creativa e quella pratica. Vogliamo creare virtuosità che abbiano senso per le persone e il territorio”.
Ce lo spiega lui stesso:
La cooperativa si pone l’obiettivo di “creare lavoro per gli italiani che vogliono realizzare imprese sociali o più socialmente sostenibili, sia per i migranti che spesso hanno delle competenze che non riescono a far fruttare o progetti che faticano a realizzare per i problemi burocratici o la mancanza di qualche competenza tecnica”.
Nonostante sia appena nata, éCo si è già sperimentata con la cooperativa sociale Barikamà (ne abbiamo già parlato tempo fa in un articolo su b-hop) che porta avanti dal 2011 un progetto di micro-reddito per l’inserimento socio-lavorativo dei migranti attraverso la produzione e vendita di yogurt ed ortaggi biologici. Una esperienza di successo che ha avuto enorme risalto, anche mediatico.
“Abbiamo fornito consulenza strategica per aiutarli ad essere più efficaci nelle loro attività e trovare nuove forme di finanza inclusiva, valorizzando la mission dell’impresa e le reti sociali”.
L’altro progetto su cui stanno lavorando è una officina sartoriale per l’inserimento socio-lavorativo di donne in difficoltà, migranti e rifugiati. Dieci persone da ogni parte del mondo hanno studiato, messo in pratica l’artigianato sartoriale e confezionato una sfilata pret- à- porter.
Una sfida stimolante che darà ali ai sogni di molti.
Dove trovarli? Nello spazio c/o BinarioUno Co-working
Via di Porta S. Lorenzo, 5, Roma oppure incontrandosi in un’altra zona di Roma.
Recapiti: 3463809214 – info@coopeco.it
Sito: www.coopeco.it