di Rinaldo Felli – Le cartoline illustrate arrivavano proprio in questi giorni, insieme alle Perseidi, le stelle cadenti a cui affidare un desiderio.
Per arrivare in tempo utile dovevano partire molti giorni prima, non tutte riuscivano nell’obiettivo.
Alcune si perdevano definitivamente altre, dopo aver sfidato le “correnti gravitazionali” e percorso itinerari misteriosi, arrivavano a destinazione anche a distanza di anni.

La cartolina illustrata era uno dei riti più attesi dell’estate.
“Buon Ferragosto da Waterloo, Baci da Seveso, Ti penso da Alcatraz oppure Ti amo dal Monte Hopeless, La ossequio cordialmente da Vitorchiano”.
Queste le frasi più ricorrenti, che permettevano di esprimere attenzione, affetto, rispetto per familiari, fidanzate, amanti, amici, conoscenti, direttori, funzionari e dirigenti ma anche di mettere in mostra quale fantastica località ospitava le nostre tanto ambite vacanze.
Era una sola immagine ma proprio in quanto unica doveva essere fortemente evocatrice.

Si rimaneva imperterriti davanti ad un espositore scartabellando, sotto un cocente sole agostano, sudando e cercando fino a quando non si trovava l’immagine più cool: un romantico tramonto, magari una sfolgorante alba o, nella versione ultramoderna, il più esaustivo puzzle d’immagini.

L’intento celato, ma neanche tanto, era che quell’immagine scatenasse nel ricevente una botta di sana invidia.
Ed era di trascurabile importanza il fatto che il luogo deputato non fosse così memorabile.
Perché era sicuramente memorabile per il mittente, per chi l’aveva scelto, per chi lo reputava il buen retiro, per chi era stato un anno intero a fare i conti nell’intento di comprendere se poteva permettersi l’ambita, agognata location (all’epoca era semplicemente una “località”).
Insomma quella cartolina rappresentava una specie di primordiale post su Facebook o meglio un‘antesignana di Instagram.
La bisnonna di Instagram, la Correspondenz-Karte, era stata emessa per la prima volta nel 1869 dall’amministrazione postale austriaca.
L’aveva ideata Emanuel Alexander Herrmann, un illustre professore di Economia.
L’aveva pensata per ridurre i costi: foglio, busta, ceralacca necessari per trasmettere messaggi scritti tramite lettera.

Nella versione primigenia si trattava di un semplice cartoncino color avorio dove nel recto era presente la stampa di un francobollo con l’immagine dell’Imperatore nonché lo spazio per l’indirizzo. Mentre il verso era completamente libero per il messaggio.
Fu un successo immediato, in un solo mese ne furono vendute ben 1,4 milioni di esemplari.
Ma per arrivare all’oggetto che ha stimolato il terzo hobby più diffuso al mondo, la Deltiologia, ovverossia la collezione e lo studio delle cartoline illustrate, è necessario attendere il 1902 quando in Gran Bretagna viene istituito il divided back.
Sostanzialmente il verso della cartolina viene diviso verticalmente in due parti uguali: a destra lo spazio per l’indirizzo e a sinistra quello per il messaggio, mentre il recto viene destinato esclusivamente all’illustrazione.

Purtroppo degli antichi fasti, dell’atteso rito estivo, è rimasto solo l’argine di alcuni irriducibili anziani.
La cartolina illustrata è stata assassinata crudelmente proprio dai suoi nipoti, dai social network, da Whatsapp, quel luogo virtuale dove
allo scoccare del Ferragosto si scatenerà una cruenta (per le memorie dei cellulari) battaglia a base di tonnellate di messaggi e fotografie
corrispondenti ad amene località turistiche.
Nell’attesa di capire le terribili conseguenze di questo conflitto mondiale non resta che augurare a tutti Buon Ferragosto da….B-hop!
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