Il piccolo Principe – di Marc Osborne (Usa 2015)
Una bambina vive con la madre che ne ha già pianificato la vita, in un mondo stereotipato e grigio. Ma il suo vicino di casa l’aiuterà a recuperare l’infanzia che sembrava ormai perduta. E’ l’aviatore ormai anziano che conobbe il Piccolo principe nel deserto; scriveranno insieme la storia vivendo un’avventura che dal più tetro realismo virerà nel più estremo surrealismo fino a riportare il giusto equilibrio nelle vite dei protagonisti. Una storia nella storia della storia, per due progetti grafici esaltanti, un dialogo profondo e commovente, rivisitando un classico senza tempo che va letto più col cuore che con la mente, interpretabile ad infiniti livelli di profondità perché “l’essenziale è ciò che non si vede”.
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Perfetti sconosciuti – di Paolo Genovese
Pirandello definisce comico “l’avvertimento del contrario”: l’avvertimento della dissonanza tra la sostanza di vita e le forme provoca il riso. Ma se riusciamo a passare dall’avvertimento del contrario al “sentimento del contrario”, se riusciamo cioè a riflettere oltre l’apparenza per guardare nell’interiorità della persona, che produce la situazione umoristica, allora il riso si trasforma in pietà. Tutto ciò lo possiamo ritrovare nel godibilissimo film di Paolo Genovese “Perfetti sconosciuti” . Un film indubbiamente comico, caratterizzato esclusivamente da personaggi comici ma ai quali, dopo averli ringraziati per le tante risate, non possiamo far mancare una bella dose di umana pietà.
b-hoppers che sono andati al cinema per noi questa settimana: Margherita Vetrano/Rinaldo Felli