(di Margherita Vetrano) – Pare che il COVID-19 colpisca in particolare gli anziani più deboli e indifesi, con maggiori patologie che ne minano le difese immunitarie. Sono molti i “nonni” che abbiamo perduto durante queste lunghe settimane di quarantena eppure…
… eppure per strada l’età media dei passanti è altissima!
In edicola, al supermercato, in farmacia e in banca, gli anziani sono onnipresenti, restii a perdere le abitudini che li hanno accompagnati per anni.
Meno rispettosi delle regole di sicurezza e un po’ allo sbaraglio, molti di loro escono quotidianamente.
Alcuni sono male informati, altri sfidano la sorte perché in casa, da soli, proprio non ce la fanno;
vanno a rubare un po’ di vita con gli occhi, nel loro quartiere, ormai desolato. Una richiesta d’aiuto contro la solitudine e la paura di un futuro che forse non riescono ad immaginare.
Laddove non arrivano le raccomandazioni di figli e conviventi, sarebbe necessario pensare ad un servizio che li agevolasse a rimanere in casa.
I più moderni, quelli “tecnologici” che masticano di Internet, Skype e Netflix, per merito proprio o altrui, hanno un motivo in più per rimanere a casa ma quelli che non sanno far ricorso alla tecnologia e cercano di eludere il virus con una “capatina ogni tanto” convinti di essere inattaccabili ed invincibili? Chi li salverà?
Vogliamo far appello agli strumenti che conoscono da sempre, radio e televisione, perché creino dei palinsesti appositi.
Perché non pensare a lezioni di ginnastica dolce, yoga, tai chi e qi gong per una educazione motoria che li scoraggi alle uscite e li mantenga in esercizio, sostituendo la passeggiatina quotidiana?
Corsi base e avanzati, scaglionati in orari differenti, di scacchi, informatica e fotografia. Programmi interattivi per visitare Paesi e musei che trovino i loro gemelli radiofonici, per i “nonni” che affaticherebbero troppo la vista.
E una programmazione di film allegri, romantici o avventurosi, che li portino via, lasciandoli comodamente seduti in poltrona.
I nostri anziani chiedono serenità ed è forse arrivato il momento di accontentarli.
Ma mentre le TV si organizzano per venire loro incontro, cosa fare?
Aiutarli nell’attesa di quell’appuntamento quotidiano che ne stimoli l’interesse e ne vivacizzi la giornata, con un po’ di sana compagnia, anche a distanza.
“Una telefonata ti allunga la vita” recitava un celebre spot di qualche anno fa, bene, prendiamolo come esempio e dedichiamo una telefonata al giorno ai nostri genitori e agli amici più anziani.
Informiamoli sui nuovi servizi bancari, attivi anche telefonicamente per consultare l’estratto conto o disporre piccole operazioni a distanza.
Se conosciamo persone nel nostro palazzo, offriamoci di portare loro la spesa a casa e se sono dirimpettai offriamo loro un saluto ed un sorriso da porta a porta… il pianerottolo ci salverà dal contagio!
Cerchiamo di mettere le nostre conoscenze ed abilità al loro servizio proteggendoli ed insegnando loro che stare a casa può essere utile per tutti, prima di tutto per loro.
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