di Michela Zaninello – Cos’è lo yoga e perché fa bene? Questa è una domanda che molte persone si pongono; sia chi non ha mai praticato yoga sia chi lo pratica. I primi se lo chiedono per curiosità per capire la ‘moda’ che sta spopolando in questo periodo; i secondi perché il processo di consapevolezza che si acquisisce praticando yoga non smette mai, e la domanda stessa ispira nuove e potenti forme di riflessione e di crescita personale.
Ma partiamo dal principio: cosa vuol dire yoga?
Yoga vuol dire unione, unione di mente e corpo.
A differenza di quanto si possa pensare non è uno sport ma è una vera e propria filosofia millenaria. La parte sportiva è come oggi viene venduta a noi occidentali, sembra più un insieme di movimenti ginnici legati alla respirazione. Fortunatamente è molto di più.
Tra i testi che parlano di yoga quello sicuramente di maggior riferimento sono gli Yoga Sutra di Patanjali. E’ un testo molto complicato che consiste in 196 aforismi, ovvero frasi molto brevi che dovevano riassumere concetti complicati al fine di essere memorizzati con estrema facilità.
Uno dei sutra più significativi è sicuramente il secondo: Yoga Chitta Vritti Nirodah: In queste parole incomprensibili viene descritto con precisione assoluta cos’è lo yoga.
Lo yoga, traduco letteralmente, è la sospensione (nirodah) delle vorticosità (vritti) della mente (chitta). Tutti lo abbiamo raggiunto almeno una volta nella vita, tutti siamo riusciti, una volta, magari per una frazione di secondo ad avere la mente completamente libera dai pensieri, leggera, limpida.
Ecco lo yoga è esattamente quel momento.
Obiettivo del percorso yogico è raggiungere questa sensazione con consapevolezza e non “per sbaglio” e prolungarla al più lungo possibile.
Come si fa? Patanjali ci indica un percorso, fatto di 8 passi che ci aiutano a raggiungere questo obiettivo da fare simultaneamente e con costanza.
1) Yama
Sono i comandamenti morali, le regole di condotta personale che uno yogi conduce nella quotidianità: non violenza (ahimsa), praticare la verità (satya), non rubare (asteya), continenza (brhamacharya) e non possessione (aparigraha).
L’osservanza di queste regole morali rafforza la nostra consapevolezza e muove le nostre azioni in sinergia con la nostra natura. Le peculiarità di ogni yama sono molto profonde. La non violenza, ad esempio è una violenza su tre livelli: fisico, verbale e di pensiero. Anche pensar male genera dei flussi di energia negativi alla pari della violenza fisica.
2) Nyama
Al contrario dello yama che sono delle restrizioni, i nyama sono invece comportamenti e attitudini da seguire durante il percorso yogico.
Queste sono la purezza (saucha), la contentezza (santosha), l’austerità/ determinazione (tapas), lo studio individuale (svadhyaya) e per finire l’abbandono verso Dio (ishvarapranidhana).
Praticare la purezza vuol dire aver rispetto per il proprio corpo con l’alimentazione ad esempio, ma non solo; praticare tapas invece vuol dire mettere alla prova la propria forza di volontà, come ad esempio quando decidiamo di metterci a dieta o di smettere di fumare.
Il rispetto di se stessi e degli altri è inevitabilmente benefico per il nostro corpo e la nostra mente.
3) Asana
Il più famoso: sono le “posizioni” che si assumono durante la pratica fisica dello yoga. La regola è: still and comfortable ovvero “fermo e comodo”. Un movimento armonico, come una danza, nel pieno rispetto del proprio corpo ci permette di mantenerlo sano e tonico lavorando con i movimenti su tutti gli organi del nostro corpo.

4) Pranayama
La respirazione, l’aumento del prana, l’energia interiore. Obiettivo dello yoga è diminuire i respiri e i battiti al minuto… un po’ come se il nostro cuore avesse un tot di battiti in una vita e non di più.
Lo yoga cerca di diminuire i battiti per allungare la vita.
5-6-7-8) Pratyahara, Dharana, Dhyana e Samadhi sono gli ultimi 4 stadi e si concentrano su temi meditativi e sul raggiungimento della beatitudine (Samadi)
Per concludere: perché lo yoga fa bene?
Perché ci riporta alla nostra natura, ci riaggancia alle nostre radici, ci insegna a respirare consapevolmente, e a innamorarti ogni giorno di noi stessi. A prendere tempo per noi, a vivere in armonia con la persona che siamo e con le persone intorno a noi.
Lo yoga non giudica, ci insegna l’onestà, in primo luogo con noi stessi. Uno specchio in cui ci riflettiamo nella nostra vera essenza, senza maschere e senza trucchi.
