di Francesca Artoni – Il minimalismo è una concezione di vita dove si tende a possedere solo quello che davvero è necessario ed essenziale.
Non significa solo quindi vivere in uno spazio vuoto o sterile e possedere un numero minimo di oggetti. Esso si ispira a ciò da cui l’arte stessa ha preso spunti, ovvero la filosofia zen giapponese e dunque comprende non solo lo spazio materiale, ma anche mentale.
È un modo per evadere dagli eccessi del mondo che ci circonda, culla del consumismo, del disordine, del circondarsi da troppe cose che portano alla confusione.
Una volta eliminate le troppe distrazioni materiali, il minimalismo permette di concentrare le proprie forze e la propria mente sulle cose più umili ed accessibili all’umano.
Origini del minimalismo
Il termine minimalismo fu coniato nel 1965 dal filosofo dell’arte inglese Richard Wollheim nell’articolo intitolato “Minimal Art”, all’interno della rivista Arts Magazine.
Lo Stile Minimal si afferma quindi negli anni Sessanta come stile pratico ed essenziale. Diventa la principale tendenza negli anni Sessanta e protagonista del radicale cambiamento del clima artistico.
L’approfondimento degli studi di Wollheim sul concetto di “identità personale” legato a mente ed emozioni, lo condusse rapidamente ad altri campi applicativi come le arti visive e in particolare la pittura.
L’arte ricerca essenza, purezza, eliminando tutto ciò che viene percepito come non essenziale. Vengono utilizzate sagome geometriche, linee elementari, colori puri. Essa è caratterizzata da un processo di riduzione della realtà, dall’antiespressività, dall’impersonalità, dalla freddezza emozionale, dall’enfasi sull’oggettualità e fisicità dell’opera, fino alle strutture elementari geometriche.
L’essenziale si applica a tutte le arti, architettura, letteratura, musica, e cosi via.
Il minimalismo è uno stile di vita ancora poco conosciuto ma che sta diventando sempre più popolare in Occidente. Si tratta quindi oggi di
un modo di intendere l’esistenza in maniera profonda e significativa.
In una società orientata alla fruizione di beni materiali e dove l’apparire vale più dell’essere e i social sono lo strumento per eccellenza per ostentare ciò che si ritiene un comune oggetto del desiderio, Il minimalismo si pone come filosofia di vita per cogliere i valori che rendono autentica la nostra esistenza.
Il minimalismo, infatti, non si applica solo agli oggetti materiali, ma agli impegni che assumiamo, alle persone che frequentiamo, al modo in cui trascorriamo il tempo libero.
Essere minimalisti significa vivere in maniera consapevole, ponderando le scelte e selezionando accuratamente ciò che merita di far parte della propria vita e cosa no.

Minimalismo e viaggi
Viaggiare è uno dei modi più rapidi e piacevoli per renderci consapevoli di quanto abbiamo e per non vedere solo ciò che ci manca ma iniziare a comprendere quali sono le cose che davvero possono avere un valore nella nostra vita.
Viaggiare ti mette sempre di fronte alla praticità e meno hai, più potrai viaggiare leggero, sicuro e low cost.
Molte persone hanno compreso il minimalismo viaggiando. I viaggiatori che vogliono davvero vedere il mondo partono con pochi oggetti. L’esperienza del viaggio ti può portare a considerare di valore principalmente quello che hai davanti a te, e non quello che ti porti dietro. Ti aiuta a riconsiderare gli spazi fisici e mentali che hai con te.
Un viaggio minimalista è un’esperienza di vita davvero significativa, di quelle che rimangono anche quando finiscono. Sei spinto fuori dalla tua zona di comfort e ti puoi rendere conto di quanto sia semplice in realtà viaggiare e creare un contatto profondo con il mondo.

4 motivi per cui viaggiare ti aiuta a comprendere il minimalismo e come il minimalismo ti porta a viaggiare meglio
1. Meno cose hai con te e più valorizzi il tuo tempo
L’ideale è partire con un solo zaino sulle spalle, dove sai che il superfluo non può trovare spazio e sei obbligato a considerare cosa serve e cosa no. Lo zaino deve essere la tua casa e il tuo migliore compagno.
Quando arrivi a destinazione, ti sentirai già grato di poterti muovere con facilità. Hai con te solo il necessario. Questo significa avere tempo per pensare al valore dell’esperienza, per godere di quanto ti sta intorno. Meno cose richiedono la tua costante attenzione più si creeranno spazi vuoti da riempire in altri modi. Più tempo porta a più esperienza.
Cercare l’essenziale porta a capire che in fin dei conti le cose materiali di cui abbiamo bisogno sono davvero poche. Il tempo è l’unica misura con cui possiamo esprimere ciò che ha davvero valore nella vita. Il viaggio è esperienza per definizione, dove il tempo che hai a disposizione scandisce ogni passo.

2. Il Minimalismo porta leggerezza
Siamo portati dalla società a credere che nel materialismo risieda una certa felicità e allora vogliamo comprare e accumulare sempre più cose. Conoscendo il minimalismo ci si rende presto conto di quanto gli oggetti siano come catene.
Più cose possiedi più queste ti possiedono.
Sentiamo spesso una responsabilità nei confronti degli oggetti a causa dei soldi che abbiamo speso per acquistarli. Ci preoccupiamo delle rate per lo smartphone, per la macchina nuova che staremo attenti a non rigare. L’idea di felicità che credevamo di ottenere piano piano inizia a svanire. Rimangono stress e insoddisfazione.
Chi viaggia in modo minimalista viaggia senza grandi preoccupazioni e impara presto che la leggerezza fa apprezzare meglio ciò che si ha.
3. Risparmiare soldi
Il minimalismo è anche un ottimo modo per risparmiare denaro. Quando smetti di usare il denaro per comprare oggetti ma lo investi nelle esperienze, in soddisfazioni a lungo termine anziché piaceri momentanei, capisci davvero il valore di questa scelta.
Anche quando applichi il minimalismo al viaggio ti rendi conto di quanto ti faccia risparmiare. Non devi imbarcare alcun bagaglio, non hai spazio da riempire con troppi oggetti.
Un viaggiatore minimalista può davvero spendere pochissimo per visitare anche mezza Europa. Inoltre, viaggiare con un solo zaino sulle spalle significa poter camminare per la città che si visita e spostarsi in modo più indipendente senza spendere troppo in mezzi di trasporto.
4. Scopri cosa vuol dire sentirsi liberi
Hai mai provato ad uscire di casa senza niente? Niente smartphone, niente portafoglio, o qualunque altro tipo di oggetto. La prima cosa che succede quando provi a fare questo esperimento ti sorprenderà: ti renderai conto di quante cose ti sfuggono del luogo in cui vivi.
L’architettura di un palazzo, le persone che ti passano accanto, i colori della città. Perché impegnato a controllare il portafoglio o a scrivere a qualcuno sullo smartphone. In quel momento capisci che gli oggetti hanno un’influenza molto grande su di te.
Immagina tutto questo proiettato in un viaggio.
Poter girare per le strade senza alcuna preoccupazione, visitare liberamente più posti, partendo con un bus senza alcuna programmazione, con solo lo zaino sulle spalle. Immagina di scendere dal treno senza la minima idea di dove andare e poter girare la città camminando.
Questa è la libertà di muoversi, viaggiare, vivere a pieno senza doversi preoccupare di trasportare e prendersi cura di tutti quegli oggetti che già ci tormentano nella vita di tutti i giorni.
Ma soprattutto, il minimalismo e i viaggi rendono insieme importante il momento presente e ti insegnano a considerare l’importanza di quanto diamo normalmente per scontato.
