di Agnese Malatesta – Non c’è più alcun dubbio: è scientificamente provato che lo yoga ha effetti benefici sulla salute psico-fisica delle persone. Se può far piacere avere un imprimatur dalla scienza, il benessere da asana e meditazione era comunque dato per assodato da chi conosce ed esegue queste pratiche. E’ esperienza diffusa e certa lo stato di leggerezza e serenità che si sente dopo una seduta di yoga.
“Negli ultimi anni c’è stato un progressivo interesse allo yoga legato al benessere e alla salute. Interesse che assume sempre più connotazioni di carattere scientifico”. Non solo: “la scientificità dello yoga sta aumentando tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente riconosciuto l’importanza dello yoga come dono inestimabile della tradizione indiana fatta all’umanità”. A pronunciare queste parole è una dottoressa, nonché insegnante di yoga, Rosa Sciuto, direttrice responsabile della Medicina nucleare degli IFO-Regina Elena e San Gallicano. Ne ha parlato in un incontro online organizzato dagli stessi IFO in occasione della Settimana Salute Donna, sei dirette Facebook dal 19 al 25 aprile, per promuovere l’informazione, la prevenzione e la cura al femminile.
“Yoga, un aiuto per il benessere della donna colpita da tumore” è stato il tema del primo appuntamento che oltre a Sciuto ha ospitato la testimonianza di un’insegnante della Federazione Italiana Yoga, Porzia Favale.
“Centinaia di studi – ha detto Sciuto – dimostrano che
lo yoga è un percorso efficace per il paziente oncologico perché riesce a migliorare la qualità della vita, gli permette di affrontare meglio la malattia e di alleviare i sintomi legati alle terapie necessarie, come insonnia, ansia, depressione, stress, spossatezza”.
La maggior parte di questi studi sono stati condotti su donne colpite dal tumore alla mammella. “Recentemente – ha osservato la dottoressa – è stato pubblicato su ‘Breast Cancer’, una prestigiosa rivista medica sul tumore alla mammella, uno studio che ha interessato duemila pazienti. Sono stati confrontati due gruppi di donne, quello di chi praticava yoga e quello di chi non lo praticava. Ebbene, questo studio ha evidenziato l’effettiva efficacia dello yoga nella riduzione dello stress nel primo gruppo. Alla fine, l’articolo raccomanda l’uso di queste pratiche come tecniche di supporto”.
Lo yoga per Sciuto non è solo un’esperienza professionale ma anche personale: “Ho cominciato per caso oltre 20 anni fa e ne ho subito colto gli effetti benefici.
Ho percepito una sensazione di benessere totale, di serenità e anche, se posso dire, di gioia.
All’epoca questa sensazione mi ha lasciato stupefatta e ho continuato anche approfondendo la conoscenza di questa disciplina come insegnante che poi si è integrata con la professione medica in modo spontaneo”. I vantaggi sono arrivati presto: “Da un lato, praticare yoga mi ha portato a gestire meglio il mio lavoro e lo stress legato alla mia professione. Per curare bene i pazienti bisogna avere energie. Dall’altro, essendo medico, sono andata a ricercare le motivazioni del perché le tecniche yoga fossero così efficaci, immediatamente, già alla prima lezione”.
A suo avviso, “l’efficacia di questa disciplina opera contemporaneamente su tutte le dimensioni dell’essere umano in maniera coordinata e riporta i processi fisiologici in uno stato di equilibrio globale. In questo modo è possibile ritrovare il proprio equilibrio e provare benessere e serenità. Non ho mai smesso di praticare yoga. Ogni giorno mi sorprende”.

Da 11 anni, nei locali dell’IFO, una volta a settimana sono a disposizione dei pazienti insegnanti per praticare yoga. Lezioni che si sono interrotte solo a causa della pandemia e che di recente sono riprese online.
Porzia Favale è una di queste insegnanti: “Le nostre lezioni con i malati oncologici non sono costruite casualmente ma definite secondo protocolli specifici e condivisi. Abbiamo ottimi risultati”. Già perché
“il coinvolgimento del respiro con il movimento permette al paziente una maggiore concentrazione. Si raggiunge uno stato di calma che attutisce la naturale paura, i pensieri si gestiscono meglio”.
Porzia ha parlato dello stato emotivo che aiuta il paziente che ricorre al respiro in sintonia col movimento e la meditazione: “Si ha la forza per fare una cosa eccezionale: viversi la malattia come esperienza di vita. Attraverso il respiro, gestito insieme al movimento, si prova il distacco e si vive il momento presente. Ecco che i pensieri non sono più liberi ma vengono incanalati come in una guida e si ha l’esperienza della vita in modo diverso, rispetto alla vita quotidiana. Quando avviene questo, per noi è una grande vittoria”.
Nel 2016 lo yoga è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e nel 2014 l’Onu ha accolto (175 voti a favore su 193) la proposta del primo ministro indiano, Narenda Modi, di istituire la Giornata Internazionale dello yoga. “Lo yoga è il più importante regalo che l’India abbia fatto all’umanità”, disse a suo tempo Modi. La Giornata che si celebra il 21 giugno, solstizio d’estate.
