di Patrizia Caiffa – Il facilitatore è una nuova professione nel campo della relazione di aiuto che integra diversi approcci e tecniche, mentali ed energetiche. Lo scopo, molto semplice ma al tempo stesso ambizioso, è aiutare le persone a stare bene, con sé stessi e con gli altri, risolvendo conflitti interiori e problemi relazionali in pochi incontri. La nuova edizione del corso per facilitatori, basato sul Metodo Connessioni Corpo Mente Spirito ideato da Marie Noelle Urech, prenderà il via a settembre in modalità on line.
E’ arduo racchiudere in un solo ruolo una persona versatile e colta come Marie Noelle Urech, ideatrice e formatrice del metodo Connessioni Corpo Mente Spirito, abbreviato CCMS.

La studiosa, nata a Rio de Janeiro, belga naturalizzata italiana, ha messo a frutto anni di percorsi professionali e spirituali, viaggi e esperienze dirette negli ambiti più diversi: dal lavoro con i pazienti oncologici a fianco del dottor Carl Simonton (ideatore dell’omonimo metodo Simonton) alle sperimentazioni e osservazioni nel campo dei sogni e degli stati di coscienza, fino agli approfondimenti sulla figura di Ildegarda di Bingen, sul potenziale dell’inconscio, su astrologia e fisica quantistica. Molti dei suoi studi sono sintetizzati in una vasta e interessante produzione saggistica pubblicata negli anni e in tanti corsi specifici sui vari temi.
“Tutti questi percorsi – spiega oggi la dottoressa Urech – hanno rafforzato in me l’idea che
non stiamo affatto vivendo la nostra vera vita né stiamo esprimendo ciò che siamo ma che siamo indotti tramite programmi mentali culturali, religiosi e familiari a recitare delle parti che non ci corrispondono, imposte dal mondo esterno.
La realtà costruita dai questi programmi corrisponde a ciò che gli indù riconoscono come Maya, una realtà illusoria a cui crediamo fortemente e a cui diamo ogni giorno sostanza e forma. Questa realtà indotta è foriera di molte sofferenze e dipendenze perché si basa sull’obbedienza all’autorità, sulla limitazione del potere interiore, sul non-amore per se stessi”.
Tuttavia, prosegue, “quando abbiamo la possibilità di modificare il nostro stato di coscienza, è possibile scoprire la nostra verità profonda e il nostro potenziale inespresso. Scoprire questa dimensione è la chiave verso la libertà di essere, semplicemente, quello che siamo.
Accettare senza riserve questo miracolo della vita che è l’essere umano, permettergli di esprimere la sua creatività e i suoi talenti”.
Il cuore del Metodo CCMS – che offre una visione sistemica e quantistica in cui corpo, mente e spirito scambiano informazioni e dialogano, per liberare il potenziale umano – è perciò il lavoro sulle credenze e le programmazioni consce o inconsce che offuscano la vera natura di ogni persona.
Tutta la formazione, orientata al riconoscimento della qualifica professionale o anche solo ad un cammino di crescita personale, mira a portare la persona verso un cambiamento interiore. E quando si cambia “dentro” – tutti i sentieri spirituali lo sanno e lo praticano da millenni – anche la realtà intorno a sé cambia e migliora.
Da qui il motto del Metodo: “Conosci te stesso per creare un mondo più bello”.
Il facilitatore – figura che rientra nelle professioni disciplinate dalla legge 4/2013 – ha le competenze per agevolare processi di consapevolezza del proprio potenziale nel cliente e fornirgli strumenti adeguati per trovare soluzioni che lo aiutino a migliorare la qualità della vita.
I partecipanti ai corsi precedenti – molti dei quali già esercitano la professione di facilitatori -, hanno avuto modo di conoscere e sperimentare in prima persona l’efficacia del Metodo tramite l’esperienza diretta in aula e il lavoro a casa, su sé stessi e successivamente con i clienti. E’ il valore aggiunto di studi che non rimangono mai solo teorici, insieme all’accompagnamento e alla supervisione costante della docente, con accurate dispense scientifiche ed esami finali scritti e orali.
Il Metodo CCMS si avvale di diverse tecniche mentali, energetiche ed immaginative, tra le quali la presenza e l’ascolto, l’arte della maieutica, le visualizzazioni, l’uso della metafora e delle parole potenzianti, il tapping e il lavoro sui meridiani cinesi, il respiro, la ristrutturazione delle credenze disfunzionali, il potere dell’inconscio e dell’intuizione, la danza e la meditazione.
Una sorta di “cassetta degli attrezzi” (come ama dire Marie Noelle Urech) per aiutare le persone che si rivolgono ai facilitatori – il cui livello di formazione avanzato assume il nome di practitioner – a risolvere i problemi in maniera rapida ed estremamente efficace.
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QUANDO: da settembre 2021 a ottobre 2022 (un weekend al mese, 12 weekend per un totale di 192 ore). Corso a numero chiuso, massimo 10 persone.
INFO e PRENOTAZIONI: centroviriditas@gmail.com
telefono (+39) 0761 17 11 794 cell: 338 3633010
website: https://bit.ly/corso21-22
Qui l’elenco dei facilitatori e practitioner già abilitati.