Il 2 aprile 2016, su indicazione dell’Onu, sarà colorato di blu: in tutto il mondo si celebra, infatti, la Giornata dell’Autismo. L’invito è dunque a porre l’attenzione su questo disturbo che colpisce quattro bambini su mille (soprattutto maschi) e che rientra nei “Disturbi dello Spettro Autistico” (insieme al disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo della fanciullezza o disturbo di Heller e al disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato), tutti caratterizzati da un funzionamento mentale atipico che perdura per tutta la vita (due sono le categorie di sintomi: deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale, che comprende sia le difficoltà sociali che quelle di comunicazione); e comportamenti, interessi o attività ristrette e ripetitive). Non è una cosa da poco visto che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo spettro autistico tocca, purtroppo, un bambino su 160.

Le cause non sono ben chiare; quello che pare accertato è che un 10-15% dei casi abbia una chiara componente genetica. Le ipotesi riguardanti possibili conseguenze derivanti dai vaccini sembrano escluse dalla ricerca ufficiale ma il tema è molto caldo e controverso, basti pensare al recentissimo caso italiano scoppiato in Italia perchè De Niro aveva chiesto che durante il Tribeca Film Festival fosse proiettato il film sull’autismo e i vaccini (“non perchè sostenessi le tesi lì esposte ma per creare le basi di un costruttivo e approfondito dibattito“); richiesta ritirata e cartellone delle proiezioni modificato subito dopo il putiferio che si è scatenato .
E mentre la verità si affida e spera nella ricerca e nell’onestà dei risultati, la realtà delle famiglie coinvolte si prospetta difficile anche perchè, perlomeno per la legge italiana, i soggetti con disturbo autistico improvvisamente “guariscono” non appena raggiungono la maggiore età.

Ma a prescindere da simili quisquiglie, il 2 aprile si va in Blu. Saranno quindi illuminati di questo colore i luoghi e i monumenti più celebri del mondo, dall’Empire State Building di New York alla Willis Tower di Chicago, dalla CN Tower di Toronto alla Burjul Mamlakah – Kingdom Tower di Riyadh in Arabia Saudita, dalla Statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro alla Mole Antonelliana di Torino (ma anche le mura di Lucca, la città di Albenga e tanti altri punti italiani di rilievo). Naturalmente non è tutto qui: tanti sono gli eventi che si possono trovare, più facilmente, nel calendario raccolto dalla Fondazione Italiana per l’Autismo.
Tra le tante iniziative, segnaliamo il ProntoSoccorsoAutismo.it, primo sito in Italia – on line dal 2 aprile 2016 – che offre, tutti i giorni e a qualsiasi orario, un servizio accessibile a tutte le persone che vivono dinamiche legate ai disturbi dello Spettro Autistico. L’idea, nata grazie a Ugo Parenti, super attivo papà di due ragazzi di cui uno lievemente autistico, si compone di un’equìpe di specialisti che si impegna a rispondere entro 48 ore lavorative: on line proprio dal 2 aprile!
Altro appuntamento da annotare: a Torino, dal 2 al 15 aprile si potrà visitare Tutto il bello che c’è, racconti fotografici di ragazzi e ragazze autistici (presso SocialFare, in via Maria Vittoria 38). Si tratta di 60 scatti a colori che sono il frutto di laboratori e incontri individuali o di gruppo per permettere ai partecipanti (Massimiliano Ambrogio, Michele Apicella, Davide Berruto, Francesco Colombino, Elisa Del Signore, Francesco Faiella, Andrea Nasto, Simone Plano, Marco Sardi, Giovanni Sauchella, Riccardo Scappatura, Luca Tosco) di sviluppare concretamente il loro progetto fotografico. L’iniziativa – organizzata tra gli altri dall’associazione IstantaneeSociali.it – ha coinvolto venti volontari tra fotografi ed educatori.

E, per finire, un invito a giocare in modo creativo anche finito il “periodo blu”, con Raccontami una storia (Storyline): il gioco di carte nato con i ragazzi autistici ma che è diventato (anche) un gioco “per tutti” (attualmente è in distribuzione con i punti del Conad, all’interno del progetto Scrittori di Classe 2). “Si tratta di uno dei giochi modificati che realizziamo in maniera artigianale nei centri della cooperativa sociale La Pieve – spiega Gabriele Mari, gamer designer ed educatore che lavora con i bambini autistici – e che nascono da attività di gioco strutturato condotte nell’ambito di questi particolari disturbi. In Storyline, in particolare, le carte raffigurano i principali personaggi delle fiabe ripresi da Propp, l’antropologo russo che sintetizzò lo schema delle fiabe in personaggi e funzioni e consentono di costruire narrazioni sempre nuove, stimolando la creatività anche in condivisione“. Tappe importanti e non scontate di inclusione e co-costruzione, per crescere insieme tutti i giorni dell’anno.