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Home Buenvivir

Ricette slow: zuppa di ceci e castagne. Salsicce e uva

Due piatti della cucina umbra per gustare i sapori autunnali

di Carla Chiuppi
15 Ottobre 2021
in Buenvivir
Tempo di Lettura: 3 mins read
53 1
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Foto di Ben Lescure da Pixabay

Foto di Ben Lescure da Pixabay

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di Carla Chiuppi – Settembre e ottobre per me sono mesi bellissimi. Settembre è il mio mese preferito e ottobre, non è la fine dell’estate ma l’inizio dell’autunno. Un mese che amo particolarmente per i frutti che offre.

Sono nata all’epoca in cui a scuola si tornava il 1° di ottobre, settembre era quindi il mese dei giochi, degli ultimi giorni di mare, del ritorno dalle vacanze, il ritrovarsi con gli amici, il godere delle ultime giornate di sole ancora caldo.

La voce di mia nonna che chiamava quando iniziava a farsi buio, era il segno per tornare in casa.

Ad ottobre le giornate iniziano ad accorciarsi, si torna a casa al tramonto e l’aria che si respira è quella dal sapore di mosto.

La fine della vendemmia in passato era sempre una festa, come tutti i lavori nei campi. Si ballava e si cantava ed era l’unico momento in cui si poteva preparare il pane con il mosto. Il mosto appena pronto, profumato ed arricchito con le spezie.

Le case, in questo periodo, profumavano di dolce e di mosto.

Il pranzo della vendemmia era un pranzo di comunità. I frutti di questo periodo raccontano la piacevole condivisione di buone cose cucinate con semplicità e consumate insieme, magari sull’aia o alla sera, intorno al camino.

Queste sere di un autunno piuttosto avanzato mi riportano alla memoria un piatto semplice, che ricorda l’odore di bosco e a me, in particolar modo, la mia mamma: la zuppa di ceci e castagne.

Le castagne sono un frutto prezioso, alta percentuale di amidi con discreto contenuto di grassi, sono proteiche e ricche di sali minerali, associate ai ceci costituiscono un piatto unico, nutriente ed appagante, i nostri vecchi lo sapevano.

Vi lascio la ricetta della mia mamma.

  • Iniziate con il lessare i ceci che avrete messo a mollo per una notte. Ne lesso sempre un po’ di più, li lascio per altre ricette, per questa possono bastare 300 g secchi.
  • Ho una pignatta di terracotta che utilizzo sopra ai fornelli, con un spargi fiamma, lesso così i legumi, con fiamma bassa, non devono mai bollire ma sobbollire; “rincorrendosi in cerchio nella pentola”, questa la raccomandazione di mamma.
  • Le castagne le lesso nella pentola a pressione, con pochissima acqua e una foglia di alloro. Per questa ricetta bastano 300 g crude, lo stesso peso dei ceci.

Una volta lessato castagne e ceci, la zuppa è bell’è fatta.

  • In una pentola di coccio (preferibilmente) scaldate poco olio extra vergine d’oliva con uno spicchio d’aglio e rosmarino. Fate insaporire i ceci per qualche minuto, poi unite le castagne pulite della buccia.
  • Lasciate insaporire nel tegame aggiungendo un po’ di acqua di cottura dei ceci. Per ottenere una consistenza cremosa vi consiglio di passare al setaccio una piccola quantità di ceci e di castagne, unendoli alla zuppa. Regolare di sale e pepe. Servire ben calda con un filo di olio a crudo e una macinata di pepe fresco.

Altra ricetta autunnale, che mi ricorda mia nonna, sono salsicce e uva. Ancora più veloci e semplici da fare, importante sono, come al solito le materie prime.

  • Le salsicce dovranno essere fresche e prodotte da un macellaio di fiducia, maiali allo stato brado, nutriti con alimenti naturali e ghiande, l’uva succosa, bianca e fresca.
  • In un tegame fate rosolare le salsicce, bucatele e una volta rosolate, bagnatele con del vino bianco.
  • Tagliate a metà una buona quantità di acini d’uva privandoli dei semi. Una volta evaporato il vino, unite gli acini d’uva e lasciate insaporire per qualche minuto senza farli appassire troppo, meglio se li lasciate sodi.

Vi assicuro che il loro sapore vi stupirà.

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Carla Chiuppi

Carla Chiuppi

Sono una educatrice, appassionata di viaggi, cucina e narrazioni di ricette legate alla tradizione e ai riti familiari. Io B-hop perché il cibo è cultura, e conoscere le diverse culture attraverso il cibo è qualcosa che mi entusiasma enormemente. La cucina è il luogo fisico che si tramanda di generazione in generazione, ogni storia è unica ma nello stesso tempo ci accomuna e ci unisce in una dimensione di universalità.

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