di Giulia Segna – “Quando a uno straniero dico che sono siciliano, e quando a un italiano dico che sono nato a Capaci, il pensiero sempre lì va. Alla mafia. L’associazione è diretta e sicuramente in buona fede ma per me è una ferita che si riapre, ogni volta”. Ermes, orgogliosamente palermitano, ha voglia di riscatto. Per questo oggi è accompagnatore turistico e membro del direttivo di AddioPizzo Travel, tour operator specializzato in escursioni orientate alla legalità.
L’agenzia turistica – gemellata con l’omonima Onlus – propone svariate tipologie di gite: a piedi, in bici o in treno; di una giornata, di un weekend o di una settimana; al mare, nei centri storici urbani o nelle campagne. Il denominatore comune, però, è uno solo: la scoperta dei luoghi siciliani simbolo dell’antimafia civile e della ribellione al racket.
L’obiettivo dei fondatori di AddioPizzo Travel, infatti, è quello di mostrare l’altro volto della Sicilia, quello coraggioso, etico e onesto, che non vuole piegarsi alla logica criminale mafiosa.
“Palermo No Mafia Tour” è una delle escursioni più apprezzate. Italiani, stranieri, coppie, famiglie e scolaresche, i partecipanti sono sempre più numerosi.

Tre volte alla settimana, per tutto l’anno, l’agenzia propone una camminata nel centro storico della città, nei luoghi della resistenza alla mafia, del passato e del presente: la prima tappa è il Teatro Massimo, dove hanno girato alcune scene del film Il Padrino. E’ il teatro più grande d’Italia e l’inaugurazione della sua apertura, dopo molti anni di chiusura per questioni burocratiche, è stata celebrata con una conferenza sull’antimafia, di portata internazionale.
Dopo aver fiancheggiato il Murale della Legalità e attraversato lo storico Mercato del Capo, si giunge in Piazza Beati Paoli, per raccontare del leggendario legame fra la setta del romanzo di Luigi Natoli e Cosa nostra.
Piazza della Memoria è il luogo che celebra le azioni eroiche di avvocati e magistrati impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata, come Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Antonino Saetta, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino.
Davanti alla cattedrale si raccontano i complessi legami tra mafia e Chiesa, ma si narrano anche le vicende di martiri come don Pino Puglisi. L’ultima tappa del tour è Piazza Pretoria – comunemente nota come Piazza della Vergogna -, luogo simbolo della relazione tra mafia e politica.

Il progetto etico di AddioPizzo va ben oltre le gite orientate alla legalità: da qualche tempo, infatti, è nato un network al quale possono aderire gli esercizi commerciali del territorio. L’iscrizione è gratuita e il suo obiettivo è quello di unire le forze contro un sistema di disonestà, ricatti e violenza.
“E’ una rete in forte crescita. Nell’arco di qualche anno abbiamo raggiunto più di 1000 negozi, alberghi e ristoranti iscritti”.
Qualcuno si registra ancor prima di aprire i battenti, mentre altri a seguito di minacce. La cultura omertosa, della paura o del negazionismo è ancora radicata, ma la strada aperta da AddioPizzo è luminosa e sta attraendo sempre più imprenditori. I locali aderenti alla rete sono facilmente individuabili grazie all’esposizione di un logo in vetrina. Scegliere di consumare in uno di questi negozi vuol dire finanziare la legalità e premiare il coraggio di chi contrasta la Mafia, ogni giorno.
“Pensateci bene”, conclude Ermes, “con quali soldi l’imprenditore paga il pizzo? Con quelli dei consumatori, cioè voi”.