(di Massimo Lavena) – “Wunderkammer – WoW – World of Wonder“, è un film documentario del 2017, per la regia di Francesco Invernizzi uscito nelle sale per soli 3 giorni (4-5-6 marzo 2019), che racconta con dovizia di particolari le Stanze delle Meraviglie, o alla francese Cabinets de Curiosité: sono dei luoghi che uniscono stupore, potere, ricchezza, mistero, dolore, antichità, fantasia. Perché vien difficile definire esattamente cosa sia la meraviglia e come la si possa collezionare.
Le Wunderkammer nascono in Europa nel XV/XVI secolo, quando le famiglie regnanti o i grandi nobili decisero di rendere visibile la loro potenza e ricchezza: non solo facendo i mecenati ma accumulando ogni sorta di bene che potesse avere una parvenza di importanza, dai libri alle ceramiche, dalle mummie alle statue antiche, dalle memorabilia di guerra ai denti di drago, dalle conchiglie alle pelli di coccodrillo.
In Francia, Italia, Germania, Austria le corti nascondevano luoghi ai più interdetti dove venivano radunati ogni sorta di oggetti: è l’arte del collezionismo che inonda la cultura.
Tutto è collezionabile.
Appunto la meraviglia viene cercata attraverso le grandi collezioni raccolte nelle ville, nei castelli, nelle corti nobiliari.
Giunse un momento in cui anche gli studiosi si misero a collezionare, ma con un occhio alle loro scienze, all’arte, alla ricerca, spesso anche spinti dalla voglia dei sovrani di superare in una neanche tanto non dichiarata gara, un altro sovrano, magari trovando un osso in più di un drago, o una ciotola in più nella nascente gara ai ritrovamenti archeologici.
Dall’ecclettismo dei sovrani tardo rinascimentali che tutto raccoglievano alla nascita del moderno concetto museale guidato dalle regole scientifiche illuministe, è grazie a ciò, anche grazie alle Wunderkamer che
possiamo oggi godere di magnifiche collezioni di meraviglie
a volte strane, sconclusionate, fantasiose, senza un reale senso logico se non quello di mostrare il possesso della meraviglia stessa.

Naturalia, Artificialia, Mirabilia
Il film ci accompagna attraverso una infinità di “Naturalia – Artificialia – Mirabilia”, tra castelli francesi e palazzi nobili a Firenze, Bologna, Milano, come nelle corti degli Asburgo: il cui rampollo imperatore Ferdinando fece costruire nel Tirolo un castello che aveva come unico scopo conservare le sue collezioni. Da sole, oggi, a Vienna sono nuclei portanti di 3 musei.
Wunderkammer – le Stanze della Meraviglia ospita le testimonianze di curatori di raccolte, studiosi, storici dell’arte, antiquari, collezionisti che vivono a stretto contatto con questo
mondo meraviglioso fatto di stanze segrete e mobili antichi pieni di sorprese:
perché le Stanze delle Meraviglie spesso sono in luoghi appartati, nascosti, anche di musei famosi, o sono racchiuse in case nelle quali gli antichi proprietari riuscirono a far entrare anche uno scheletro di dinosauro.

8k di beltà
La MagnitudoFilm che produce il documentario ha investito nella tecnologia 8k che regala delle immagini mozzafiato.
E le testimonianze, beatamente liete della loro meravigliosa beltà, sono dotte e esaustive. Una critica deve esser rivolta alla scelta di coprire le immagini con una musica eccessivamente invadente e banale, a volte disturbante.
Come disturbano, e non poco, in una produzione di questo livello, certi errori ricorrenti di montaggio con sequenze in movimento tagliate in dissolvenze forzate con zoom: ad una scuola di cinematografia avrebbero procurato un bel voto insufficiente. Ma son cose che un pubblico avviluppato dal senso conturbante della meraviglia non coglierà sicuramente. Merita l’acquisto del futuro dvd.