La storia non ci insegna nulla. Invece di costruire distruggiamo. Le persone muoiono e la “soluzione” sarebbe bombardare, e a colare a picco, ad affondare, non saranno tanto le barche ma il concetto stesso di “umanità”.
In Usa si celebra orgogliosamente la Festa del Ringraziamento, in ricordo dei Padri Pellegrini (la Mayflower era un barcone), noi scendiamo tronfi all’aeroporto Fiorello La Guardia (Ellis Island dimenticata), eppure il concetto noi siamo loro, loro sono noi è svanito.
Nessuno vuole comprendere che continuare a parlare di Emigrazione non ha senso, questa è una Migrazione di popoli, e nessun muro, nessuna bomba potrà fermarla.
E a farci perire sotto le macerie delle barricate che erigiamo per “difenderci” saranno proprio coloro che pretendono queste barricate, che non comprendono che la difesa è una sconfitta, che se non superiamo il concetto di popoli e diversità e se non cominciamo, davvero, a ripensare ad un modello di convivenza, allora si, saremo sconfitti.
Chi parla di “casa mia” e “casa loro” alza mai gli occhi al cielo? Si rende conto che questa Terra è meno di un granello, del pulviscolo, si chiede mai quale merito abbia nell’essere nato in un luogo invece che in un altro?
Sanno quanto costa una guerra (perché le cose vanno chiamate col loro nome), e parlo di costi non economici, ma di distruzione. Noè costruì un’Arca, non una diga.