Ogni due venerdì, alle 22 circa, presso una calda e cordiale trattoria romana nel cuore pulsante della San Lorenzo capitolina, vanno in scene le “Penne all’arrabbiata”…e che ci sarebbe di strano? Del resto stiamo parlando pur sempre di una trattoria (“Da Silvan” in Largo Eduardo Talamo 6, per la precisione). Non è così. Perché “Penne all’arrabbiata” è un incontro di poesia, musica e vino a palco aperto organizzato e gestito da tre scrittori romani: Daniele Capaccio, Valerio Carbone e Matteo Mingoli.
Le indicazioni per la perfetta riuscita della serata (a proposito questa sera andrà in scena il quarto incontro) sono definite dagli stessi organizzatori:
– prendete un palco in legno in San Lorenzo;
– buttateci sopra una manciata di penne, chitarre, cappelli strani, parrucche, ugole e personaggi strani;
– mantecate il tutto con un po’ di passione, vino in abbondanza e voglia di una serata diversa dal normale;
– portate un amico, l’amante e uno sconosciuto;
– rimanete in ascolto il tempo necessario (e se tutto sarà preparato a dovere potreste perfino sentire un vago profumo di arte (con la a minuscola, sottovoce)
– infine godetene appieno.
Gli incontri ispirati alle “vecchie osterie di fuori porta” di gucciniana memoria danno la possibilità agli artisti presenti o che s’incontrano per l’occasione di salire sul palco a leggere, suonare, cantare, recitare.
Insieme, in duo, in solitaria.
Accompagnati dalla musica… o semplicemente da un buon bicchiere di vino.
Preferibilmente le proprie cose (ma qualche pezzo di Trilussa o di Bukowski esce sempre fuori!)
Le serate sono state finora ben partecipate, sia per gli artisti sia per il pubblico. Per la contentezza degli organizzatori e dell’oste Silvano… anche se in un paio di occasioni si è finiti in tarda nottata a suonare e recitare più arzilli che mai!
Una serata differente nella movida romana.