di Massimo Lavena – Segnatevi queste date, perché “Si… può fare!”. Da lunedì 27 febbraio a mercoledì 1° marzo ritorna nelle sale cinematografiche “Frankenstein Jr” (titolo originale “Young Frankenstein”), il capolavoro di Mel Brooks.
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Una anticipazione dei grandi festeggiamenti che a livello mondiale si celebreranno nel 2024, per il cinquantesimo anniversario dall’uscita sugli schermi del film: pellicola che trasportò il mostro creato da Mary Shelley nel suo romanzo gotico dalle tinte funeree e tragiche, in
uno dei massimi esempi della cinematografia comica, e non solo.
Il film, in versione restaurata e digitalizzata, sarà l’occasione per rivivere in compagnia la sequenza interminabile di scene, frasi, battute al fulmicotone, che “Frankenstein Jr.” regala allo spettatore sin dalla prima scena.
“Lupu ululà e Castellu Ululì“, “Doktor Frankenstain? – Frankenstin! – Vuol prendermi in giro?“, “Taffetà, amore“, “Gobba? Quale gobba?”, “Blücher! – Nitrito di cavalli“, “Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”, “Potrebbe essere peggio…potrebbe piovere”, “Allora avrebbe un enorme schwanzstuck”, ”Se-da-ta-vo??”, “A B qualcosa – A B qualcosa… A B chi? AB Norme”, “Orzata con latte?” : sono solo alcune delle strepitose battute entrate nella memoria collettiva dei cinefili.
Per tutti gli appassionati del Doktor Frederick Frankenstein, discendente del famoso barone Victor, il film arriverà nelle sale italiane solo dal 27 febbraio al 1° marzo con la Frankenstein Junior Night: tre notti di festeggiamenti in attesa del 50esimo anniversario.
Dopo il successo dell’evento di dieci anni fa, quando Nexo Digital riportò nelle sale il film raccogliendo migliaia di spettatori, si ripeterà uno dei riti più amati dagli appassionati di cinema: partecipare alla proiezione vestiti come gli indimenticabili protagonisti del film (con gobbe, carri, candele, mantelli, proprio come accaduto nel 2013) pronti a recitarne le battute salienti e a rivivere su grande schermo le scene entrate nella leggenda.

Nelle sale italiane saranno inoltre disponibili materiali visuali per scattare il proprio selfie accanto al poster celebrativo e speciali allestimenti a tema.
Al via sui social, con l’hashtag #FrankensteinJuniorNight, anche una challenge per sfidarsi nella messa in scena dei passaggi più famosi: l’incontro tra Igor e il Dottor Frankenstein, la (piovosa) notte al cimitero, il sorprendente balletto del Dottor Frankenstein e della creatura, l’incontro con l’eremita cieco, i misteriosi cervelli “abnormal” e le candele che celano stanze segrete, ma che è meglio rimettere al loro posto.
Frankenstein Junior è un vero film culto: non ha tempo, come il romanzo e come i film storici su Frankenstein sui quali Mel Brooks e Gene Wilder costruirono la sceneggiatura; fa ridere, ha una fotografia eccezionale in bianco e nero, una recitazione tragica con movenze come quelle degli attori degli anni ’30 del secolo scorso; vede protagonisti personaggi entrati a pieno titolo nell’immaginario collettivo: il geniale Gene Wilder nei panni del Doktor Frankenstein; lo straordinario gobbo Igor reso immortale da Marty Feldman; la terribile e innominabile Fraü Blücher, interpretata da Cloris Leachman, che terrorizza, con il solo nominarla, tutti gli animali; la dolce ed ingenua creatura – mostro portata in scena dall’immenso Peter Boyle; la seducente icona di Mel Brooks, Madeline Kahn, che regala momenti lirici nel ruolo di Elizabeth, promessa sposa del Doktor Frankenstein; la procace Teri Garr, nel ruolo di Inga, la voluttuosa assistente di Frankenstein; l’incomprensibile Kenneth Mars, eroico Ispettore Kemp; e, buon ultimo, ma perché pur di partecipare al film non si fece pagare, Gene Hackman, Abelardo l’eremita cieco, che improvvisò quasi l’intera sequenza con momenti di disperata ilarità generale che squassò il set, lui attore drammatico e specializzato in ruoli violenti” .
In Italia il grande successo della pellicola venne decretato anche dal fantastico lavoro di adattamento del testo ed al doppiaggio iconico con la voce del grande Oreste Lionello, prestata a Gene Wilder per il doktor Frankenstein.
Mel Brooks e tutto il cast vollero conoscere le loro voci italiane che tanto hanno regalato alla pellicola: ancora oggi, stante l’enorme successo planetario, molti critici e, pare, lo stesso Brooks, definiscono la versione in italiano un vero capolavoro nel capolavoro.
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