di Rita Rosati – La storia di un rapporto fra madre e figlia, ambientata nelle difficoltà economiche e sociali di una periferia romana, in cui si inserisce in modo costruttivo la figura di Iqbal, ispirata ad Iqbal Masih il bambino operaio pakistano ucciso per la sua attività di sindacalista, divenuto simbolo della lotta contro il lavoro infantile: è intorno a questi personaggi che si snoda Sulla strada di Iqbal per Albero delle matite – i fondatori amano definirla officina editoriale nella “convinzione che si diventi delle donne e degli uomini migliori soltanto attraverso la conoscenza” – un libro per ragazzi ma anche per adulti di Catia Proietti, scrittrice che si dedica da anni ai temi sociali e ai diritti umani.
Periferia romana dunque, dove Maya e sua madre Irene vivono in un piccolo appartamento insieme a Mollica, un cane trovatello. Maya ha tredici anni e si sente, e in parte lo è, completamente diversa da i suoi compagni di classe, nonché “l’unica adolescente sul pianeta Terra senza cellulare”.
Inevitabile il conflitto tra madre e figlia, nonostante il loro rapporto sia forte e solido, quando la madre perde il lavoro. Finché Maya non incontra contemporaneamente sulla sua strada Iqbal Masih, il vortice della povertà, il lavoro minorile e il rischio di perdere la casa in affitto.
Ed è proprio su quella strada, che Iqbal le farà capire e le sarà d’aiuto a non sentirsi tanto “diversa”.
Maya crescerà velocemente fino a prendersi la responsabilità di lavorare in uno scantinato per pochi soldi l’ora, sottopagata e sfruttata, per aiutare la madre con le spese dell’affitto.
E mentre la periferia si muove caotica e indifferente, con i problemi di trascuratezza di sempre, con l’anima della sopravvivenza tormentata ma anche generosa, – c’è un’avvocata che aiuta Irene a non dare in affido la figlia andando oltre quella che era la professionalità del suo incarico – sulla strada di Maya, che è anche un percorso di donne forti e solidali, ci si imbatte nella professoressa che stimola i ragazzi compagni di classe a conoscersi e ad avere una visione diversa dell’altro, si incontrano donne anziane che aiutano come possono, anche con solo 30 euro, chi ha bisogno. E sempre da una donna, vicina di casa arriverà la soluzione per mantenere unite Maya e Irene.
E poi ancora ci sono gli adolescenti, compagni di scuola, fidati amici, che non sono proprio tutti superficiali, menefreghisti e drogati dalle immagini del cellulare o dalle serie televisive,
perché i ragazzi, se stimolati, anche tramite cellulare, possono conoscere le sofferenze di chi, seppur lontano dal proprio mondo, lotta o ha lottato contro lo sfruttamento dei bambini nel lavoro.

Con i suoi racconti, Catia Proietti è stata finalista e vincitrice di diversi concorsi letterari. Fra gli altri, nell’ambito dell’edizione 2021 di Booktuber Prize, ha vinto il premio promosso dal Cepell, Centro per il libro e la lettura in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri.