di Vincenzo La Monica – Comunemente si pensa che per godere delle bellezze del cielo notturno siano necessari potenti telescopi o costose e sofisticate apparecchiature fotografiche. Questo è vero solo in parte. Ciascuno di noi, tramite il dono della vista, è dotato di una formidabile e sofisticata macchina per godere efficacemente dello spettacolo del firmamento. Come tutti gli strumenti, anche i nostri occhi hanno bisogno di alcuni accorgimenti per poter funzionare al meglio.
Se avete scelto di trascorrere una tiepida serata estiva a osservare il cielo stellato, quindi, sappiate che avrete bisogno di circa mezz’ora perché la pupilla si dilati e vi consenta di vedere bene al buio.
Nello stesso periodo di tempo si attiveranno anche i bastoncelli, che sono cellule periferiche della retina, utili proprio per la visione notturna.
Adesso che il vostro occhio è pronto, che cosa è possibile osservare? In condizioni ideali e con un cielo buio, molto più di quel che pensate!
Innanzitutto, con l’aiuto di una carta celeste si potranno riconoscere le costellazioni. Quelle tipiche di questi mesi sono il Cigno, l’Aquila e la Lira che raggiungono lo zenith proprio alla fine di luglio. Le tre stelle più luminose di queste costellazioni (Deneb, Altair e Vega) costituiscono il triangolo estivo, un caratteristico e ben individuabile asterismo che contraddistingue il cielo estivo.
Guardando a sud, invece, si possono riconoscere le costellazioni dello Scorpione e del Sagittario, quest’ultima con la sua tipica forma di teiera. Tra esse si insinua lo spettacolo della Via Lattea che altro non è che il nastro tenue di stelle, nebulose e polveri che costituiscono la nostra galassia. E proprio nei dintorni del Sagittario si trova il centro galattico, il luogo più affollato della vostra serata estiva che certifica anche la nostra irrimediabile condizione di abitanti della periferia galattica.
Altro spettacolo che trova piena soddisfazione a occhio nudo è quello delle cosiddette stelle cadenti, che dovrebbero essere più correttamente chiamate sciami meteorici.
Ma proprio la Luna può essere oggetto di soddisfacenti osservazioni a occhio nudo e, soprattutto in presenza di bambini, si può giocare a cercare sulla sua superficie il coniglio che vi vedono gli orientali.
Poco più lontani della Luna e caratterizzati dalla loro erranza nel cielo notturno si trovano Marte, Saturno e Giove, ormai visibile al tramonto per poche ore. Con un piccolo binocolo sarà possibile osservare i satelliti medicei intorno a Giove (i 4 satelliti che scoprì Galileo), mentre è necessario un piccolo telescopio per poter risolvere e apprezzare l’anello di Saturno.
Altri oggetti che possono essere visti a occhio nudo sono gli ammassi aperti, gruppi di stelle nate recentemente nella stessa nursery stellare e ancora tenute vicine dall’attrazione gravitazionale. Il più delicato e commovente di questi ammassi è sicuramente quello delle Pleiadi che in estate sorge a notte già inoltrata e si presenta come un gruppo di 7 stelle azzurrine (occhi più allenati ne potranno riconoscere fino a 12) che sembrano una miniatura della costellazione dell’Orsa Maggiore.
La sfida finale per i vostri occhi, infine, è riservata a una galassia distante oltre due miliardi e mezzo di anni luce da noi: Andromeda, l’oggetto celeste più lontano visibile senza l’ausilio di strumento ottici.
La Galassia di Andromeda sorge in estate nella seconda parte della sera, nella omonima costellazione e si trova agevolmente con l’ausilio di una mappa stellare o prendendo come riferimento alcune stelle nei paraggi. Appare come una macchia verdastra affusolata e si apprezza meglio con la visione distolta.
Studi approfonditi ci hanno rivelato che la Galassia di Andromeda corre a una velocità di 150 chilometri al secondo verso la Via Lattea che raggiungerà tra circa 2 miliardi di anni, per fondersi con essa in uno spettacolo di fuochi d’artificio stellari strabiliante anche a occhio nudo. Se l’espressione avrà ancora un senso per quel tempo.