di Kenji Albani – Parlare della guerra in Ucraina con tinte fantascientifiche. E’ questo l’obiettivo del libro “Slava Ukraïni! 9 penne contro l’orco”, antologia di fantascienza pubblicata da Tabula Fati. L’ideatore è Pierfrancesco Prosperi.
Scrittore toscano, classe 1945, è una firma delle collane Urania e Segretissimo oltre che di svariati fumetti. Prosperi ha lanciato una call su Facebook per lavorare a questa antologia di racconti e così ha riunito nove autori (lui compreso). Ne è venuto fuori un libro di pregio che, oltre alla bella copertina di Vincenzo Bosica raffigurante aerei da caccia, raccoglie alcune firme del fantastico italiano.

Ecco i racconti:
“Nata il 24 febbraio” di Alberto Costantini. Lo scrittore veneto propone un racconto sulla falsariga del titolo del film sulla guerra del Vietnam. Si tratta di un racconto epistolare, in cui una ragazza parla delle sue esperienze nella guerra d’Ucraina che a quanto pare (purtroppo) si è dilungata nel tempo. Ma solo nella fantasia dell’autore.
“Ucronie ucraine” di Carlo Menzinger di Preussenthal. Il migliore in assoluto, il racconto che più di tutti fa umorismo del conflitto. Pure lui toscano, Menzinger ipotizza che dopo due secoli la guerra sia finita e l’Ucraina sia sotto il tallone di Mosca. Uno scienziato cercherà di usare la tecnologia dei viaggi nel tempo per liberare l’Ucraina ma dando il via a delle anomalie (l’ucronia è il sottogenere fantascientifico che specula sul what if). Un racconto che diverte molto, ottimo rappresentante di quest’antologia di fantascienza sulla guerra in Ucraina.
“Cuore di ghiaccio” di Mauro Caneschi. Un altro toscano! Pure in questo caso la guerra si è dilungata nel tempo, ma non solo, c’è stata una vera e propria escalation: adesso in Ucraina combattono più nazioni. Nel racconto si assiste a una piccola scena di guerra futuristica, sembra di essere in Vietnam se non fosse per la neve e le armature moderne. Cosa succederà?
“Il mio processo come criminale di guerra” di Pierfrancesco Prosperi. È il racconto del curatore. L’autore immagina un capovolgimento del racconto di Leo Szilard, fisico ungherese che ipotizzò l’occupazione sovietica degli Stati Uniti d’America. Nel testo, Prosperi ipotizza che il paese per cui si è combattuto si chiami Ukronia e ad essere messi sotto processo sono i governanti russi che si sono macchiati di crimini di guerra.

“La guerra di Aleksej” di Alberto Henriet. Lo scrittore aostano, molto attivo nei generi fantascientifico e fantasy, parla dei crimini di guerra e dell’ideologia nazista dei soldati russi. Pure in questo caso si viene trasportati in un futuro in cui la guerra si è protratta nel tempo.
E speriamo che non accada.
“Una cinica decisione” di Thomas M. Pitt. Il nome dell’autore è uno pseudonimo, il suo vero nome si cela tra le righe del libro. È il racconto più realistico ma più drammatico. Tutto sembra normale: si combatte, quando alla Casa Bianca…
“Bersaglio numero 2” di Erica Tabacco. Nomen omen, perché è a mio parere il racconto più bello dopo quello di Menzinger. È l’unico testo firmato da una donna ed è più o meno simile per ambientazione alla storia di Pitt. Il punto di vista è della first lady ucraina che si scontra con il cinismo del marito, fino al finale.
“Osservatore” di Massimo Acciai Baggiani. Un altro toscano, un altro autore veterano della sci-fi. Il racconto in questione è semplice e… psichedelico. Bastano queste parole per descriverlo, altrimenti si fa reato di spoiler.
“Il passato non è mai morto” di Renato Campinoti. Ucronia futuristica firmata dall’ennesimo autore toscano. Cosa succederà alle prossime elezioni presidenziali negli USA? Campiotti lo sa e ipotizza lo strapotere delle ingerenze russe nella democrazia americana… fino a una conclusione ottimistica.