di Roberta Tito – Nel cuore della Riviera italiana, nella pittoresca città di Sanremo, si è conclusa sabato scorso la settima edizione di Sanremo Senior, un evento straordinario dedicato agli over 34 che ha visto la partecipazione di 56 artisti provenienti da diverse parti del mondo.
Non solo una celebrazione della musica, ma anche un potente messaggio di pace e unità che risuona in tutto il mondo, specialmente in tempi di conflitti come quelli che purtroppo stanno accadendo in questo momento storico.
La musica ha il potere unico di unire le persone, superando le barriere linguistiche e culturali.
Sanremo Senior 2023 ha dimostrato ancora una volta che la musica è un linguaggio universale capace di abbattere le divisioni e di creare connessioni profonde tra individui di diverse nazionalità.
Sono stati 56 gli artisti, provenienti da regioni remote dell’Italia, così come da paesi lontani come Argentina, Australia, Ghana e Turchia, si sono riuniti sul palco del Teatro dell’Opera del Casinò Municipale di Sanremo per condividere la loro arte e celebrare la diversità culturale.
Vincitrice della kermesse è stata la brasiliana Flavia Bittencourt.

Mentre il mondo è sconvolto dalle notizie di conflitti e violenze, Sanremo Senior ha offerto una visione alternativa: un mondo in cui le persone si uniscono attraverso la musica anziché tramite la guerra. Gli artisti, pur provenendo da contesti culturali diversi, hanno dimostrato che la musica può superare le differenze politiche e sociali, trasformando il palco in un luogo di comprensione reciproca e rispetto.
L’evento di quest’anno ha visto un numero record di iscrizioni, con 923 candidature provenienti da tutto il mondo. Questo non solo evidenzia l’interesse globale per la musica, per l’arte in generale, ma anche il desiderio comune delle persone di partecipare a un movimento pacifico e inclusivo, creando così un affascinante mosaico di talenti provenienti da ogni angolo del pianeta.

Nonostante le notizie tragiche provenienti da Israele e dalla Striscia di Gaza, dall’Ucraina e tante altre parti del mondo, la kermesse ha dimostrato che la musica può essere un faro di speranza in tempi bui, un ponte verso la comprensione reciproca.
Ogni nota suonata, ogni voce intonata, ha contribuito a creare un’atmosfera di armonia e solidarietà. Questo evento non è stato solo una competizione musicale, ma anche una celebrazione della diversità umana e della capacità innata di tutte le persone di trovare la comune bellezza nella musica e nella pace.