di Agnese Malatesta – La violenza maschile sulle donne raccontata attraverso fatti di cronaca e leggi che hanno segnato i cambiamenti in Italia, diritti raggiunti dalle battaglie e dall’impegno politico e sociale delle stesse donne. Se ne fa carico una mostra aperta al pubblico in questi giorni a Roma, promossa dall’Udi (Unione donne in Italia), ispirata al mito di Dafne e realizzata esponendo i suoi storici manifesti, quelli stampati a partire dal 1945.
“Oltre Dafne fermare Apollo. Immagini di storia e cambiamento in Italia” sollecita una riflessione sul mito classico secondo il quale la bella ninfa rifiuta le insistenti attenzioni di Apollo e, costretta a sfuggirgli, chiede aiuto ai genitori che la trasformano in un albero di alloro.
“Perché bloccare Dafne e non fermare Apollo che la insidiava? Nessuno ha mai risposto. Noi pensiamo che la mancanza del consenso di Dafne dovrebbe indurre gli uomini a capire che non possono esercitare nessun potere o violenza sulle donne e per questo molte hanno lavorato”.
Il mito, secondo l’Udi, dimostra “quanto sia radicato il concetto di violenza nella nostra cultura. Quanto la società patriarcale ha provato costantemente a tenere la donna in condizione di subalternità anche attraverso la violenza”.
Tanti i fatti raccontati con immagini dalla mostra, a partire dal diritto di voto alle italiane (1945); e poi via via, solo per citarne alcuni, la legge Merlin (1958), il rifiuto di Franca Viola del matrimonio riparatore e denuncia del suo sequestratore (1965), la legge sul divorzio (1970), la riforma sul diritto di famiglia (1975), il terribile massacro del Circeo (1975), le Azioni positive per la parità donna-uomo nel lavoro (1991), la prima ricerca Istat sulla violenza contro le donne in Italia (2006), la legge sullo stalking (2009).
Il percorso espositivo è composto da 21 pannelli (con appositi Qrcode così da poter accedere ad approfondimenti testuali e visuali), manifesti e video, un sito, un’app e una ‘Linea del Tempo’ con le leggi e i fatti salienti, dagli anni ’40 ad oggi: immagini di storia, di lotte e di cambiamento contro violenza, stereotipi e pregiudizi.
Il progetto della mostra (http://oltredafne.udinazionale.org/) prevede anche un concorso per le scuole.