(di Giulia Segna) – Nella Giornata mondiale della Poesia che si è celebrata il 21 marzo, molte sono state le iniziative realizzate. A Roma alcuni bar hanno donato ai propri clienti una poesia per ogni caffè acquistato. A me è arrivata in dono una poesia di Gianni Rodari:
IL CIELO E’ DI TUTTI
“Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi,
di ogni occhio è il cielo intero.
È mio, quando lo guardo.
È del vecchio e del bambino,
dei romantici e dei poeti,
del re e dello spazzino.
Il cielo è di tutti gli occhi,
e ogni occhio, se vuole,
si prende la Luna intera,
le stelle comete, il Sole…”
È iniziata così la mia giornata, con un buongiorno insolito, poetico. Il caffè che, come d’abitudine, bevo alla stessa ora, nello stesso bar caotico, con la stessa fretta e con la testa affollata dalle preoccupazioni di sempre, mi ha regalato un’emozione nuova.
Quando l’ho ordinato, infatti, mi hanno spiegato che in onore della Giornata della Poesia, ogni caffè sarebbe stato accompagnato da un brano poetico scelto a caso.
“…ogni occhio si prende ogni cosa,
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo,
non lo trova meno splendente.
Spiegatemi voi, dunque,
in prosa o in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la Terra tutta a pezzetti.”
Senza che me ne accorgessi, il tempo ha iniziato a dilatarsi, il bar che conosco a memoria non mi sembrava più lo stesso, i pensieri si sono fatti più silenziosi, una sconosciuta sensazione di bellezza mi ha riempita di gioia.
Mai avrei pensato di provarla in una mattina come tante, appena uscita di casa. Già affaticata dall’ansia del traffico per strada, della fila di persone al bar, della calca sull’autobus, del lavoro da recuperare in ufficio, della probabile litigata con il capo, della bolletta arretrata da pagare, della spesa da fare e della cena da preparare.
E invece, è bastata una poesia per rendere una giornata come tante una giornata speciale.