(di Andrea Regimenti) – C’è crisi! Inutile negarlo, tanto per usare un luogo comune che fa sempre bene. Aiuta a sentirci tutti più vicini. C’è crisi e al momento non si vede via d’uscita. Le banche non ci aiutano. Gli amici sono spariti, ammesso che mai ne abbiamo avuti. La nostra famiglia è più povera di noi. E per non farci mancare nulla, magari anche il lavoro, quando c’è, va male. Le spese aumentano giorno dopo giorno: il mutuo o l’affitto, le bollette per i servizi efficienti di cui godiamo. I bambini crescono e crescendo costano.
Date tutte queste belle premesse, se in questo momento le cose vanno così, se il Dio dei poveri, dei precari, dei disoccupati e via dicendo è impegnato altrove e si è dimenticato di noi le cose da fare sono due: soccombere o reagire!
Se state leggendo b-hop avete già deciso di reagire e per questo voglio aiutarvi.
In questi pochi giorni di vita del nostro fantastico magazine vi abbiamo proposto diversi modi – pratici, filosofici o esistenziali – per superare la crisi. Ora voglio proporvi il mio, frutto di anni di esperienza…
Non si tratta di aprire un bed & breakfast in stile hawaiano sulle Dolomiti o un chiosco di olive ascolane in Nicaragua. Nemmeno di improvvisarsi fashion blogger, dj, inventori, scrittori, cuochi, artisti, stilisti, venditori di tappeti, suonatori di tromba, procacciatori di sogni, personal trainer, personal shopper, personal quello che volete…
Si tratta, parlando senza troppi giri di parole, di diventare criminali.
Sì, avete capito bene! Passare dalla parte “sbagliata” della legge, andare contro la morale e contro tutto quello che ci hanno insegnato, diventare delinquenti nel senso più autentico del termine.
Per aiutarvi a muovere i vostri primi passi nell’illecito, di seguito vi propongo un decalogo (che poi decalogo non è, ma a noi novelli banditi le parole interessano poco, dobbiamo diventare uomini d’azione che agiscono nell’ombra e alle spalle della legalità) delle “professioni” che potreste intraprendere.
1) Partiamo dal più diffuso di tutti: il furto. Personalmente lo sconsiglio, meglio optare per altro. Se facciamo uno scippo bisogna correre, e anche veloce. Furti in casa inutile, non c’è una lira e poi “rubare a casa dei ladri” è difficile e rubare a casa dei poveri è inutile. A casa dei ricchi, invece, non lo so. Se qualcuno di voi conosce qualche ricco è pregato di darmi l’indirizzo.
2) Potremmo allora dedicarci allo spaccio di droghe. Anche qui le cose non sono semplici. Prima di tutto perché la concorrenza è molta. “Colpa degli stranieri che vengono qui a spacciare e rubare!” direbbe qualcuno. In secondo luogo bisogna essere esperti per capire se “la roba è buona” o meno.

Fin qui sembra difficile se non impossibile fare i criminali, ma non ci scoraggiamo. Andiamo avanti…
3) La ricettazione. Dicasi reato di ricettazione “quando chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve o occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, al quale egli non abbia partecipato, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere e occultare”. Questo potrebbe andare bene, nessun coinvolgimento diretto nel delitto, le mani “restano pulite” e il guadagno è buono. Occorre però stabilire dei buoni contatti con i “colleghi” criminali, altrimenti c’è il rischio di rimanere fregati.
4) I più tecnici e cervelloni di noi potrebbero anche tentare la speculazione finanziaria, ma qui non so che dirvi, nella vita scrivo solo perché ho imparato a fare le divisioni in terza liceo (con la calcolatrice).
5) L’usura sarebbe una buona strada da intraprendere. Ma per fare lo “strozzino” ci vogliono soldi… Senza parlare poi della necessità di almeno due guardaspalle che si occupino anche del recupero crediti…
6) Infine, a tutti e non solo alle signore, proprio in caso di necessità mi riservo di consigliare la prostituzione. Se è il mestiere più antico del mondo un motivo ci sarà… Ma anche qui occhio alla concorrenza!

Per il momento la nostra ricerca di “professioni alternative” si ferma qui. Non sottovalutate quello che avete appena letto ma prendetene spunto, con un po’ di fantasia si può fare tutto… Io c’ho provato, ma invece della droga mi hanno rifilato non so che porcheria. Al posto dell’oro da ricettare una patacca dipinta con la bomboletta spray e l’unico furto che ho fatto è stato un disastro, ma non sto qui a raccontarvelo, troppo compromettente. Vi dico solo che invece che prendere qualcosa da quella casa ho lasciato lì gli “attrezzi del mestiere”.
Dopo questo “articolo” – che sicuramente vincerà il Premio Pulitzer – se non scriverò più vorrà dire o che sarò stato bandito a vita da B-hop o che starò in qualche prigione.
Vi ho voluto bene e mi mancherete! Ma se ci pensate, in carcere non si sta poi tanto male. Si mangia e si beve gratis, e si ha anche un letto tutto nostro dove dormire senza pagare l’affitto, un lusso di questi tempi. Ora vi saluto, vado a prostituirmi…
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