di Giusi Bonomo – Letizia è l’ultimo libro di Franco Zecchin, fotografo professionista, sulla grande fotografa palermitana Letizia Battaglia, edito da Postcart edizioni (marzo 2023), con la prefazione di Roberto Andò, scrittore e regista di fama internazionale.
L’autore, attraverso immagini selezionate dal suo archivio a trent’anni di distanza, ci offre “sguardi da vicino” che ripercorrono visivamente momenti e attimi della vita privata e pubblica condivisi e vissuti con la fotografa recentemente scomparsa nell’aprile 2022.
Sono immagini che offrono
una narrazione che privilegia l’aspetto più umano e intimo della personalità di Letizia Battaglia,
fatta di incontri, di luoghi e di persone in contesti sociali diversi, spesso meno abbienti: il sentirsi vicina alle istanze dei più emarginati o fragili, il voler dare loro voce.
La scelta delle immagini che ritraggono Letizia stendere il bucato in una campagna nei pressi di Palermo, distesa sulla panchina di un paese etneo o ancora quella in cui, come una madre, tiene in braccio una giovane ricoverata in un ospedale psichiatrico, oppure con un gruppo di contadine turche e infine quella in cui intraprende una danza con una donna jugoslava, rappresentano la scelta chiara, inequivocabile, dell’autore, di voler rendere omaggio alla persona di Letizia, al suo entusiasmo, al suo coraggio e alla sua ferrea volontà.
Ma anche un volere ricordare il peso, l’impotenza riassunti in una foto che tra tutte quelle selezionate è la più toccante, in cui la fotografa è piegata sulle sue gambe davanti a un morto.

Quello che si nota, oltre al volto afflitto, quasi “vinto” dal dolore, sono i suoi occhi, che sembrano intercettare e portare dentro lo sguardo dell’osservatore, del passante.
Emerge il ritratto di una donna e fotografa il cui impegno civile e sociale è stato il sentimento della sua stessa vita, mai vissuto separatamente dalla propria idealità e crescita
ma sempre parallelamente inteso come formazione attraverso la fotografia.
C’è una foto Pulizia della costa, Palermo 1989, che ritrae Letizia con adulti e bambini, nell’atto di ripulire il litorale. La dimostrazione di una chiaroveggenza esistenziale, una lucidità nel condurre una battaglia personale che attraverso la sua fotografia coincide e ha coinciso con le battaglie degli altri, sempre in direzione contraria al motto gattopardesco
“se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”.

Scorrendo tra i contributi visivi più delicati e personali, vi sono anche quelli di un impegno politico per la propria città e a beneficio della comunità che non è mai mancato. Tra tutti quello che colpisce particolarmente è un ritratto della fotografa in posa a Palazzo delle Aquile come assessore alla Vivibilità, un termine che rimanda ad un bellissimo parallelismo con La Repubblica dell’Immaginazione della scrittrice iraniana Azar Nafisi.
Info libro qui.