Proprio come le fate delle favole, che lasciano doni ai bambini buoni ma anche a quelli che sperano di indirizzare sulla retta via, attraverso gesti d’amore. Qui i doni sono i libri. È un po’ questo il principio ispiratore di Book Fairies, un progetto che ha già più di 100 fatine “ufficiali” che coordinano le attività per il proprio paese, e almeno 6.000 persone che partecipano all’iniziativa.
Così, mentre le nostre vite corrono piene di tutto, e apparentemente non c’è tempo per niente, c’è chi un po’ del proprio tempo lo dedica a regalare storie, racconti, romanzi, poesie. Alla base di tutto c’è necessariamente un grande amore per la lettura.
“Non ricordo di essere stata mai senza un libro in mano”, confida a b-hop Anna Dehò, coordinatrice insieme a Martina Averna di Book Fairies per l’Italia.
Sulla scia del già affermato Bookcrossing, l’iniziativa ha le sue radici in Inghilterra dove nel 2012 la fondatrice Hollie Belton, osservando la gente leggere nella metropolitana di Londra, immagina quanto sarebbe bello scambiarsi quei libri. Ideato un adesivo da applicare ai volumi, comincia a (ri)lasciarli, dando quindi vita a Books on the Underground. Poi Hollie si trasferisce a New York e passa le redini alla sua amica Cordelia Oxley, “la mia partner in crime” come la chiama spiritosamente la stessa Belton.
Finalmente, l’8 marzo di quest’anno, viene inaugurato il progetto di comunità mondiale Book Fairies e la Festa della donna è l’occasione per la “liberazione” di libri a tematica femminista, strategicamente abbandonati dalle fatine in giro per le città.
“Ogni coordinatrice – racconta Anna Dehò – ha ricevuto per questa speciale occasione uno scatolone di libri da liberare contemporaneamente in tutto il mondo”.
Ma il bello è che chiunque lo voglia può trasformarsi in fatina: basta dotarsi degli stickers disponibili sul sito della web community e apporli sul libro che si intende condividere con una breve sinossi e qualche nota sull’autore.
La mossa successiva è postare la fotografia del luogo dove il libro è stato nascosto. A questo punto il volume, attraverso l’hastag #ibelieveinbookfairies, può essere tracciato in tutto il mondo e può viaggiare e arrivare ovunque la fantasia possa credere, diventando anche uno strumento per segnalare luoghi e monumenti da visitare.

Madrina della prima ora è l’attrice Emma Watson, “maghetta” molto sensibile alla tematica femminista, che quest’anno ha nascosto libri a New York, ma già in precedenza a Londra e poi anche a Parigi.
“Per me la soddisfazione più bella – conclude Anna – è stata l’8 marzo scorso: liberando libri al Castello Sforzesco a Milano ho visto una ragazza in compagnia della madre che, dopo averne trovato uno, ha esclamato: ‘Che peccato, mamma, aver lasciato il corso sul femminismo all’università, mi sa che ci torno'”.
Si sa che le fatine hanno la bacchetta magica!

Sito internet: www.ibelieveinbookfairies.com
Pagina Instagram: @bookfairies_italy